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Blitz “Two face”, notaio agrigentino indagato per truffa: vittime si costituiscono parte civile

Importante giornata, oggi, nella vicenda relativa all’inchiesta su una presunta truffa, di cui è accusato un notaio di Menfi, Filippo Palermo, indagine effettuata dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Sciacca che, dato le recenti normative, però, non potrà procedure d’ufficio ma solo su querela da parte dei presunti truffati.

Proprio oggi, dunque, sono stati depositati alcuni atti di  costituzione di parte civile da parte di alcune delle 47 persone offese che avevano presentato atto di querela nei termini di legge.

Al centro dell’operazione “Two face” eseguita in in provincia di Agrigento, vi sarebbero oltre 2000 persone truffate in cinque anni, secondo la Guardia di Finanza,.

Il sistema attuato dal professionista – dice la Gdf – era di difficile individuazione per i clienti in quanto le somme dovute all’Erario venivano versate dal notaio e la consegna al professionista degli importi indicati in fattura quali obblighi fiscali avvenivano nell’assoluta convinzione e fiducia che queste fossero quelle corrette.

La Finanza fa l’esempio del caso del sig. Rossi (nome di fantasia) che nel 2012 acquistava la sua prima casa per 112.000 euro, con l’accensione di un mutuo ipotecario.

Rossi oltre a versare le imposte dovute e coprire i costi dell’onorario (2.162 euro) consegnava al notaio anche 4.870 euro che gli venivano indicati come necessari per versare le imposte (gonfiate) all’Erario ma che, in realtà, venivano incassati dal professionista. E’ emerso che dal 2012 al 2017 l’indagato ha percepito illecitamente 1,8 milioni di euro.

Filippo Palermo è indagato per l’ipotesi di truffa e di evasione fiscale.

 

 

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