“Ucciso perché onesto”, 21 anni fa l’omicidio del vigile Fazio: si cercano ancora i killer

Sono passati 21 anni dall’omicidio di Giovanni Fazio, vigile urbano originario di Sciacca ma in servizio a Palma di Montechiaro, ucciso nella notte tra il 21 ed il 22 settembre 1997. Un omicidio che ancora oggi grida giustizia. A distanza di oltre due decenni non si conoscono realmente né il movente che ha potato alla morte di Fazio ma soprattutto  chi quella notte ha premuto il grilletto. 

Giovanni Fazio aveva 36 anni quando fu ucciso.

Faceva avanti e indietro da Sciacca, dove aveva moglie e figlio di allora due anni, e Palma di Montechiaro dove invece prestava servizio. Era all’incirca mezzanotte quando, proprio in via Bernini dove aveva preso una casa in affitto, fu freddato all’interno della sua automobile con due colpi di pistola di grosso calibro al torace. Una volta ucciso gli fu anche sottratta l’arma in dotazione. Quella sera l’uomo si è  difeso dal tentativo di furto della sua pistola d’ordinanza. 

Per molti anni l’omicidio brancolò nel buio fino a quando – era il 2010 – il collaboratore di giustizia ed ex capo della mafia agrigentina Maurizio Di Gati disse che l’omicidio Fazio fu eseguito perché si trattava di una “persona onesta”. Ma oltre questo il vuoto. 

A distanza di 21 anni non si conosce nulla circa quell’omicidio e ancora oggi la vicenda rappresenta uno dei “cold case” nella provincia di Agrigento. 

Celebrazioni sono state organizzate a Sciacca, paese di origine di Fazio a cui è stato anche dedicato la sede dei Vigili urbani, e Palma di Montechiaro, luogo in cui il vigile prestava servizio, con una messa in suffragio che sarà celebrata nella Chiesa della Sacra Famiglia.

Fazio, nativo di Sciacca, ma di origini palmesi, lasciò vedova una moglie e orfano un figlio che oggi saranno presenti alla cerimonia.

Al termine della Santa Messa un corteo silenzioso marcerà verso via Bernini, luogo dove avvenne l’omicidio, dove verrà deposta una corona di fiori.