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Bufera Riscossione Sicilia, si dimette Fiumefreddo: “Io incompatibile con indagati Ars”

‘Non si rendono conto che verranno buttati fuori a calci nel sedere’ Palermo, 14 mar. (AdnKronos) – Antonio Fiumefreddo annuncia il suo addio alla guida di Riscossione SICILIA. Dopo settimane di polemiche infuocate, con tanto di apparizione tv all’Arena di Giletti, l’avvocato catanese getta la spugna. Le sue dimissioni non sono ancora formalizzate ma sono state annunciate a voce al Governatore Rosario Crocetta. “La mia permanenza a Riscossione SICILIA è incompatibile con questa gente qua – si sfoga con l’Adnkronos – Più ci ragiono e più ritengo che non ci siano le condizioni per restare. Sono preoccupato sia per me ma soprattutto per le settecento famiglie che lavorano a Riscossione SICILIA”. Crocetta lo ha invitato a restare. “Il suo sostegno c’è stato – dice Fiumefreddo – ma io mi aspettavo qualche parola forte dal Parlamento che non è arrivata. Anzi, al contrario”. Fiumefreddo si riferisce all’infuocata riunione della Commissione Bilancio nel corso della quale aveva attaccato alcuni componenti della stessa Commissione. E, alla fine, sostiene di essere stato “buttato fuori” dalla Commissione. “Io non ho le caratteristiche per restare con questa gente qua. C’è gente indagata per vari tipi di reati – dice ancora – Non si rendono conto che i siciliani li manderanno via a calci nel sedere, perché loro ispirano solo gesti di violenza e che la gente potrà esprimere solo con il voto. Li cacceranno via con l’infamia ma loro non se ne rendono conto perché si credono i padroni del palazzo”.

Sulle sue annunciate dimissioni dice: “Non è ancora una decisione definitiva ma vado versa quella direzione, non è superabile quello che è successo. Non fa per me frequentare una commissione con sette componenti con problemi giudiziari gravi, uno per i corsi d’oro, un altro per corruzione elettorale. Insomma, non sono abituato a frequentare luoghi di questo tipo. Soprattutto non posso fare correre il rischio che pur di fare fuori me facciano fuori settecento famiglie che lavorano”. “Oggi ho detto al Presidente che non è più sostenibile questa situazione, al di la del’appoggio di Crocetta ho vissuto un una solitudine pericolosa”. Quindi, a meno che “non arrivi una situazione chiara dal Parlamento, io lascio”. E sul Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che proprio oggi sarà sentito in Commissione Antimafia, dice: “Lui difende il Parlamento, io non offendo il Parlamento, ci sono singolo parlamentari che hanno problemi con la giustizia, è sotto gli occhi di tutti. Non so cosa farà ma so che non è sano che ci sia una istituzione in cui qualcuno dica che va tutto bene, poi invece ci sono soggetti che meritano di stare altrove e non certo nelle istituzioni. Se ci stanno, vuol dire che questo rende incompatibile la mia permanenza qui”.

 

 

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