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Biagio Conte: “Emozionato per la visita di Papa Francesco”

All’inizio, 27 anni fa, sotto i portici della stazione di Palermo attorno al missionario laico Biagio Conte, che per scelta abbandonò la sua vecchia vita per dedicarsi agli ultimi, si radunava uno sparuto gruppo di gente senza casa. Ora nella Missione ‘Speranza e carità’ trovano rifugio circa 1.100 persone: senzatetto italiani, immigrati, disabili, ragazze madri, ex alcolisti, persone con problemi giudiziari. E’ con loro che Papa Francesco il 15 settembre si siederà a tavola per il pranzo, prima di proseguire la sua visita a Palermo. “Sono emozionato e felice per l’arrivo di Papa Francesco – dice Biagio Conte -. E’ un momento di comunione forte con il Santo Padre in cui insieme lanciamo un messaggio di accoglienza verso tutte le persone in difficoltà sia italiane, sia straniere. La Chiesa deve camminare unita e diventare esempio di carità per tutta la società. Bisogna essere attenti a tutti, i papà che hanno perso il lavoro, le famiglie che hanno figli disabili, le donne con figli rimaste sole, gli immigrati, i carcerati, tutti quelli che hanno perso la speranza”. Tra gli ospiti molti sono palermitani, ma ci sono anche persone provenienti da altre città italiane e da Paesi di tutto il mondo. Agli ospiti del centro, che vive di provvidenze, si offre tutto gratuitamente: tre pasti al giorno (circa 3000), un posto letto, conforto e aiuto. Quattro le strutture di accoglienza a Palermo: la Missione femminile nell’ex Istituto Santa Caterina dove ci sono circa 120 persone, tra donne e bambini di tutto il mondo; la Missione “Speranza e Carità” in via Archirafi (ex disinfettatoio comunale) con circa 120 persone, per lo più italiani, e soggetti sofferenti; la “Cittadella del Povero e della Speranza” (ex caserma aeronautica) con circa 800 persone, la maggior parte stranieri; Villa Florio (terra data in comodato d’uso gratuito dall’Arcidiocesi di Palermo) con 60 ospiti per lo più italiani, dove si coltiva la terra, in particolare ortaggi. Anche a Monreale, nella frazione Tagliavia, in un terreno dato in comodato d’uso gratuito dalla Diocesi, 20 persone coltivano la terra, in particolare grano, e producono formaggio; a Scopello (Trapani), 10 ospiti si occupano di animali e di colture, tra cui grandi uliveti. Centinaia sono i palermitani che si rivolgono alla struttura per ricevere alimenti, farmaci, e contributi per il pagamento delle bollette. C’è anche un laboratorio dentistico dove accedono tutti i poveri, sia della missione sia esterni che non possono permettersi la cura dei denti. Biagio Conte è affiancato da altri missionari e da tanti volontari che in passato sono stati accolti dalla missione e ora sono a loro volta aiuto per altri. Poi vi sono i professionisti impegnati, come il medico Francesco Russo che cura gratuitamente gli ospiti e che con la sua chitarra anima la Missione. Filippo Bonura, palermitano e padre di quattro bambine, dopo avere perso il lavoro aveva pensato al suicidio ma l’incontro con Biagio Conte gli ha ridato speranza: ora è un volontario, fa l’autista. E c’è Roberto Bekir Ben, tunisino di religione islamica, anche lui volontario: fa il pittore, suoi tanti dipinti cristiani che si trovano nella chiesa “Casa di Preghiera di tutti i popoli” dove pranzerà Papa Francesco.