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Calcestruzzi Belice, la Cgil: “Non licenziate i lavoratori”

Cgil nazionale e Fillea Cgil hanno inviato una lettera al presidente del Senato Pietro Grasso, al presidente della Camera Laura Boldrini e della Commissione antimafia Rosy Bindi per metterli a conoscenza della vicenda riguardante il licenziamento dei lavoratori della societa’ Calcestruzzi Belice di Montevago (Agrigento), confiscata e gestita dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alla criminalita’ organizzata. In questa occasione confederazione e categoria tornano a chiedere al Parlamento di accelerare l’iter per la definitiva approvazione della riforma del Codice antimafia. La missiva segue quella inviata ieri al viceministro degli Interni Filippo Bubbico e al direttore generale dell’Anbsc Umberto Postiglione, in cui sono stati messi in evidenza “i paradossi e le leggerezze” che hanno portato all’invio, nella giornata di ieri, delle lettere di licenziamento per i lavoratori. “Essendo l’azienda sana da un punto di vista produttivo ed economico – spiegano Cgil e Fillea – arrivare a dichiarare la medesima fallita per un debito contratto con Eni ben prima della confisca e di modesta entita’ (30mila euro), rappresenta un fatto insopportabile di mala gestione e di scarsa attenzione da parte degli organismi e dei soggetti preposti che ricade interamente sui lavoratori e impedisce ad un’azienda confiscata di consolidare la strada intrapresa di progetto legale”.