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GdF sequestra (anche ad Agrigento) 200 mila ‘eco-shopper’ fuori legge

Sequestro di oltre 200 mila shopper non in regola e più di duemila chili di materia per la produzione dei sacchetti, con multe fino a 1,8 milioni di euro e deferimento all’Autorità giudiziaria di 38 persone per frode commerciale e concorso nel reato.

Questi alcuni dei numeri di un’operazione ‘pilota’ della Guardia di Finanza terminata nelle scorse settimane e concentrata su due Regioni, Calabria e Sicilia, e presentata oggi al ministero dell’Ambiente da Gian Luca Galletti e dal Generale Gennaro Vecchione, a capo del Comando unità speciali della Guardia di Finanza.

Le Fiamme gialle intensificano così, su impulso del ministero dell’Ambiente, l’attività preventiva e repressiva nei settori degli imballaggi di plastica non rispondenti agli standard di legge; questo per tutelare l’ecosistema, i consumatori e il settore industriale della chimica verde.

Le buste fuori legge o le falsi dichiarazioni di conformità – è stato spiegato – ”minano una filiera nazionale che può valere fino a un miliardo di euro”.    

”Sulle shopper – ha osservato Galletti – l’Italia ha avuto sempre una posizione d’avanguardia in Ue orientata al massimo grado di tutela ambientale contro ogni violazione e contraffazione pericolosa per l’ambiente e per l’economia: una norma per la quale abbiamo rischiato anche un’infrazione sulla concorrenza ma che invece è diventata una norma di riferimento ambientale”. ”Il corpo – ha rilevato Vecchione – in questo settore interviene soprattutto per i profili finanziari ed economici, oltre che la tutela dell’ambiente. Continueremo le analisi e le verifiche”.

L’operazione pilota ha ricevuto anche la collaborazione tra il Nucleo speciale tutela della proprieta’ intellettuale della Guardia di Finanza, Arpa Umbria e Assobioplastiche  (Associazione italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili). Secondo l’indagine “predomina la regia di ‘importanti’ interessi economici da parte di talune imprese produttrici-distributrici di sacchi per asporto di merci non compostabili” al posto ”di quelli ottenuti da fonti rinnovabili e percio’ piu’ sostenibili sotto il profilo ambientale”. Il Reparto speciale del corpo ha dato cosi’ l’avvio ad un apposito ‘piano di azione’, attraverso l’esecuzione di controlli in varie Regioni Italiane e piu’ in particolare nelle Regioni Calabria e Sicilia, selezionate per questa prima fase di controlli; sono stati coinvolti 32 reparti appartenenti ai Comandi provinciali di Ascoli Piceno, Agrigento, Cagliari, Caltanissetta, Catania, Catanzaro, Cosenza, Messina, Palermo, Ragusa, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Sassari, Siracusa, Trapani e Vibo Valentia. Dopo questa prima fase sono in corso ulteriori attività investigative. Le bioshopper per essere sul mercato devono rispondere a determinati requisiti: quelle monouso devono essere biodegradabili e compostabili, quelle riutilizzabili devono avere uno spessore superiore ai 200 micron con maniglia esterna e oltre i 100 micron con maniglia interna se serve per trasportare alimenti, mentre rispettivamente superiori a 100 e 60 micron quelle non destinate agli alimenti. Invece, è stato spiegato dalla Guardia di Finanza, si sono riscontrati su tutto il territorio casi di buste non a norma o che espongono false dichiarazioni di conformità.