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Agrigento, truffa e carte di credito clonate: “parla” una gioielliera di via Atenea

Continua il processo per una presunta truffa, con uso di carte di credito clonate e centinaia di acquisti, al Tribunale di Agrigento. Nell’ultima udienza ha deposto una presunta vittima, la titolare di una gioielleria di via Atenea, ad Agrigento, che ha confermato le accuse. La vicenda ruota intorno a Elio Magrì, 50 anni, di Castrofilippo. che all’epoca fu posto agli arresti domiciliari. Gli altri protagonisti della vicenda allora raggiunti dall’obbligo di dimora furono: l’avvocato Fabio Caruselli, 65 anni, di Palma di Montechiaro, Tommaso Savasta, 36 anni, di Catania e un cittadino della Repubblica Domenicana, Valerio Guerra Ariel de Jesus, 33 anni. Gli altri cinque indagati sono: Onofrio Bonomo, 64 anni, la moglie Maria Gattuso, 56 anni, entrambi di Agrigento; Alexandra Elizabeth Aquino 41 anni, della Repubblica Dominicana, Gianluca Attardo, 32 anni, di Agrigento e Michele Balsamo, 49 anni, di Catania.
Le indagini avviate nel 2011 inizialmente sono state svolte con metodi tradizionali, a seguito della denuncia da parte del titolare di un esercizio commerciale di Agrigento, il quale aveva subito la disdetta del servizio Pos -Carte di credito, in quanto dal terminale installato presso il suo negozio risultavano essere state effettuate operazioni fraudolente. Nell’esposizione dei fatti, il commerciante fornì indicazioni utili all’identificazione degli autori della frode, i quali, a seguito delle direttive delle Procura della Repubblica di Agrigento, sono stati sottoposti a indagini, anche con l’ausilio di intercettazioni ambientali e telefoniche, supportate dall’ausilio di videoriprese. Le investigazioni hanno consentito di accertare numerosi episodi di clonazione di carte di credito che sarebbero stati consumati proprio all’Interno della sede della “Fineurop”, una società finanziaria con sede in viale Leonardo Sciascia nel quartiere commerciale del Villaggio Mosè. Parte degli introiti dell’attività fraudolenta sarebbe stata successivamente Impiegata per l’acquisto di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, destinata non soltanto ad uso personale, ma anche spacciata.