Attacco a Cosa nostra: tutte le operazioni antimafia in provincia di Agrigento (2° semestre 2016)

Dando uno sguardo all’ultima relazione semestrale della D.I.A., la Direzione investigativa antimafia, diverse sono state le operazione compiute dalle forze dell’ordine che hanno riguardato Agrigento e la sua provincia.

Di seguito abbiamo raccolto, secondo le varie date, i blitz compiuti da D.I.A., Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza nel territorio agrigentino.

 

Agrigento 5.9.2016

Confisca di ventotto immobili, due aziende e disponibilità finanziarie varie nei confronti di un elemento organico al clan FALSONE e intestatario fittizio di proprietà immobiliari, commerciali e finanziarie per conto di esponenti di rilievo della consorteria criminale agrigentina. Il provvedimento, che consolida parzialmente il sequestro565 operato in data 8 maggio 2013, scaturisce dalla proposta di applicazione di misura di prevenzione formulata dalla D.I.A. nell’ottobre 2012.

Agrigento 8.11.2016

La Sezione Operativa D.I.A. di Agrigento, nell’ambito del procedimento penale n. 17196/16 RGNR, ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla D.D.A. presso il Tribunale di Palermo, nei confronti di due individui, un 49enne e un 50enne agrigentini, colpevoli di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. I due si sono resi responsabili di tre tentativi di estorsione ai danni di imprenditori edili agrigentini impegnati nella realizzazione di un edificio in quel capoluogo. Uno dei due soggetti tratti in arresto, nel timore di essere sottoposto a misure restrittive, stava organizzando la fuga all’estero, in un Paese ove non fossero in vigore accordi bilaterali di estradizione.

Agrigento 7.7.2016
La Polizia di Stato, nell’ambito dell’operazione denominata “Vultur”, ha dato esecuzione, nei comuni di Canicattì e Camastra (AG), all’Ordinanza di custodia cautelare nr. 17635/15 RGNR – 15579/15 RG GIP, emessa dal Tribunale di Palermo Ufficio GIP in data 4 luglio 2016 su richiesta della DDA di Palermo, a carico di 5 soggetti, 4 destinatari di misura di custodia cautelare in carcere – tre dei quali pregiudicati – in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso e tentata estorsione. Il quinto soggetto, anche lui pregiudicato, era destinatario della misura degli arresti domiciliari, perché resosi responsabile dei reati di concorso nella detenzione illegale di armi comuni da sparo.

Agrigento 7.7.2016
I Carabinieri, nell’ambito dell’operazione “Opuntia”, hanno dato esecuzione, nei comuni di Sciacca e Menfi (AG), al decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla DDA della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, nei confronti di 8 soggetti, alcuni dei quali pregiudicati, ritenuti responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso. A carico dei predetti venivano raccolti elementi probatori in ordine alla ricomposizione del segmento associativo “cosa nostra”, operante nella Valle del Belice, già in precedenza disarticolato. In particolare venivano documentati, incontri riservati tra i prevenuti avvenuti all’interno di autovetture e casolari di loro proprietà nonché di esercizi commerciali cui partecipavano anche esponenti di vertice di “Cosa Nostra”, appartenenti al “livello provinciale”.

Agrigento 14.7.2016
La Polizia di Stato, nell’ambito della terza fase dell’operazione denominata “Icaro”, avviata nel dicembre 2015, ha dato esecuzione all’Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 3 soggetti, ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e detenzione illegale di armi da fuoco e relativo munizionamento ed altro.

Agrigento 24.12.2016
I Carabinieri, nell’ambito dell’operazione denominata “Up & Down”, hanno dato esecuzione all’Ordinanza di applicazione di misure cautelari nr.6564/14 R.G.N.R. e nr.1661/16 R.G.GIP, emessa il 20 dicembre 2016 dal GIP del Tribunale di Palermo nei confronti di 6 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina e hashish, con significativi contatti con l’estero e con ambienti criminali di differenti ambiti territoriali, quali fornitori calabresi di Rosarno ovvero altri trafficanti di nazionalità pakistana.