Agrigento

Acqua, il coordinamento Titano scrive ai sindaci dell’Ati idrico agrigento

Il coordinamento delle associazioni per l’Acqua Pubblica, Titano, ha scritto una lettera ai sindaci dell’Ati idrico di Agrigento.  Di seguito riportiamo per intero la lettera.

“Non è più possibile assistere a comportamenti di tal genere. Si ha quasi l’ impressione che vi siano sulla scena solo due interlocutori : Il Gestore Unico che impartisce lezioni su legalità , giustizia, norme ecc. e  i Movimenti/Coordinamenti/Associazioni. Ma l’ assurdo è rappresentato dal fatto che, si permette pure, il Gestore, di dare lezioni di legalità, di osservanza delle norme , di giustizia . Con questa nostra, vorremmo attirare la V/S attenzione su alcuni punti sostanziali che sono attinenti al ruolo che leggi e normative  Vi attribuiscono : Controllori dell’ operato del Gestore . Vi porremo, di seguito, dei quesiti sui quali Vi chiediamo di riflettere ed approfondire.  Non Vi chiediamo di darci delle risposte, ne scritte, ne verbali, ma operative: FATTI.  Vi chiediamo di essere consequenziali, rispetto al ruolo che la legge , le norme  e Vostre precedenti deliberazioni Vi assegnano, ma non poi, domani, ma adesso, oggi. Ne va della credibilità di ognuno di Voi :

  • Avete mai letto, rigo dopo rigo, il Contratto che il Gestore propone di sottoscrivere ad ogni cittadino/utente ?
  • Avete mai controllato la congruità , tra quanto scritto sul Contratto e quanto prevedono Convenzione, Regolamento d’ Utenza, Disciplinare Tecnico, Carta dei Servizi ecc. ecc. ?
  • Volete dirci da quale norma scaturisce l’ imposizione della sottoscrizione di un nuovo contratto , se sono già dieci anni che lo stesso Gestore eroga il servizio ?
  • Avete mai verificato quante volte, il Gestore calpesta e contraddice quanto gli impone , per esempio la Carta dei Servizi ?
  • Perché mai il cittadino/utente dovrebbe sottoscrivere un contratto dove il Gestore declina la propria responsabilità dall’ avvisare l’ utenza ogni qual volta vi è una interruzione dell’ erogazione,contrariamente a come previsto dalla Carta dei Servizi al punto 2.2.2. e come fanno tante altre Aziende erogatrici di servizi ?
  • Perché  mai il cittadino si dovrebbe impegnare a rimuovere “ sin da subito, la vasca di raccolta a semplice richiesta del Gestore “, atteso che ad oggi e dopo dieci anni, non ci sia nessuna realtà che riceve l’ acqua in maniera continua, in  nessuno dei paesi e città gestiti dall’ attuale Gestore. Nemmeno in quelli dove è stato sostituito l’ acquedotto cittadino ?
  • Perché mai questo Gestore, a differenza di tutti gli altri, si autoassolve dall’avvisare il cliente in presenza di consumi anomali e anzi viene chiamato “ per intervenire con la massima sollecitudine in caso di consumi eccessivi d’ acqua dovute a perdite occulte a valle del misuratore “ ?
  • Perché mai il cittadino/utente dovrebbe autorizzare l’ accesso nella propria abitazione a personale addetto al servizio idrico , anche se non dipendenti dell’ Azienda, per la verifica dell’ impianto  ?
  • Sebbene sia unanimemente riconosciuto il fatto che , in presenza di una fornitura di acqua non conforme ai requisiti di potabilità, il costo relativo ne viene ridimensionato, perché mai il cittadino / utente deve sottoscrivere un contratto ove è previsto che non potrà richiedere nessun rimborso ?
  • Perché mai l’ utente, nel Contratto, viene chiamato ad accollarsi la responsabilità di eventuali danni si dovessero riscontrare sul contatore idrometrico, che deve essere posto in un locale accessibile a tutti ed all’ esterno dell’ abitazione, ancorchè causati da balordi o  malintenzionati. ?
  • Perché mai  e dopo oltre otto mesi, non si ha ancora riscontro rispetto alla congruità dei quantitativi di fanghi prodotti e dichiarati dallo stesso Gestore, dai depuratori di tutto l’ Ambito e che sono una chiara dichiarazione di mancato corretto funzionamento degli stessi  e che implicherebbe pesantissime responsabilità dei Sindaci, quali massime autorità sanitarie, all’interno del proprio territorio ?
  • Perché  mai dopo tante veementi proteste da parte dei cittadini/utenti su conclamati casi di transito di aria dai contatori idrometrici, che sfalsano palesemente la corretta misurazione dello stesso, da parecchie città dell’ Ambito, non avete ancora effettuato nessuna verifica tecnica, per appurare se è reale l’ errore e di quale entità esso sia, oppure ha ragione il Gestore che sostiene che le prove da esso stesso effettuate nel 100 % dei casi non rilevano presenza di aria ?  
  • Perché  mai, sebbene Vi abbiamo trasmesso una “ Diffida ad Adempiere “ il 20 luglio u.s. e Voi abbiate deliberato di voler procedere alla rescissione contrattuale il successivo 7 di agosto, ad oggi nessun passo concreto è possibile rilevare in tale direzione ?
  • Perché mai, sebbene era previsto un canone concessorio di 700.000 euro per ogni anno dal suo insediamento ad oggi, solo per l’ anno scorso, si è avuto riscontro di una cifra inferiore ? E tutti gli anni precedenti ?
  • Perché mai si continua a mantenere la possibilità, contra legem, di far effettuare i controlli sui contatori ed altri controlli allo stesso Gestore, sebbene la normativa nazionale, preveda il ricorso all’ Ufficio Metrico per tali controlli ufficiali ?
  • Perché mai , a causa di una “Crisi Idrica” conclamata, di un Commissario già nominato, si paventa una turnazione , a giorni alterni per Palermo e provincia , mentre invece nel nostro Ambito rientra ormai nella norma ricevere l’ acqua e non da adesso in presenza di crisi, ma nella normalità , ogni 7/10 giorni ? Nell’ Ambito di Agrigento siamo figli di un “Dio Minore “ ?

Noi Vi abbiamo offerto, più e più volte, ogni tipo di collaborazione possibile, per affrontare e risolvere le tante questioni aperte tra Gestore e cittadini e Ve la ribadiamo. Ci pare inverosimile lasciare alla sola Procura della Repubblica, che sta facendo un prezioso ed egregio lavoro,  affrontare e risolvere tutta una serie di problematiche che secondo noi sono di preminente contenuto amministrativo e che se solo lo si volesse , fino in fondo, l’ Ati sarebbe ampiamente in grado di risolvere”.