Agrigento

Agrigento, annullata misura cautelare per informatore medico-scientifico: dubbi sulle accuse delle ex moglie

Maltrattamenti, vessazioni, violenze fisiche e psicologiche, queste le accuse mosse dalla moglie a F. D., informatore medico scientifico agrigentino di anni 48, accusato di averla costretta a vivere per anni in penosissime condizioni di soggezione psicologica.

In ragione delle gravi accuse mosse dalla moglie, che hanno condotto in base alle più recenti querele, alla contestazione del reato di maltrattamenti e lesioni personali, il GIP del Tribunale di Agrigento, su richiesta del P.M., con ordinanza del 06 febbraio aveva applicato al professionista la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla moglie anche sul luogo di lavoro.

Già nel corso dell’interrogatorio di garanzia il professionista, con l’assistenza dell’Avv. Angelo Farruggia, si era difeso negando ogni accusa, affermando che tutte le querele erano era strumentali al vero obiettivo perseguito dalla moglie nel separato procedimento di separazione, ossia il conseguimento di un lauto mantenimento, che già il giudice civile, nonostante le querele, le aveva negato, ritenendola, di fatto, persino responsabile del fallimento del matrimonio.

Al termine dell’interrogatorio di garanzia, il difensore, Avv. Angelo Farruggia, aveva eccepito l’inutilizzabilità di tutti gli atti d’indagine e il GIP, aderendo al parere del P.M., aveva rigettato l’eccezione, confermando la misura cautelare, che è stata quindi impugnata presso Tribunale del Riesame di Palermo.

Nel corso dell’udienza celebratasi innanzi al Tribunale delle Libertà il difensore, dopo avere contestato la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e sottolineato la strumentalità delle querele agli obiettivi economici perseguiti dalla moglie, ha ribadito l’eccezione di inutilizzabilità, per un vizio di forma, di tutti gli atti d’indagine.

Il Tribunale del Riesame, accogliendo la tesi del difensore, circa la inutilizzabilità degli atti e l’insussistenza dei gravi indizi, con ordinanza del 2 marzo, ha annullato l’ordinanza applicativa della misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Agrigento, rimuovendo ogni restrizione imposta al professionista agrigentino.