Quante volte Ciampa ad Agrigento?
Possiamo riandare al 1967 con il Ciampa ungherese di Gyorghy Kalman che inaugurò al Supercinema (che fungeva da teatro), il primo Convegno internazionale di studi pirandelliani. E ne fu certamente felice Luigi Pirandello allorchè nel 1992 Mauro Bolognini scelse il teatro della Settimana pirandelliana per mettere in scena, in prima mondiale, il suo “Berretto a sonagli “con Ciampa – Sebastiano Lo Monaco e con una ancora vitalissima Paola Borboni.
Pare che questa edizione abbia avuto oltre duemila repliche anche perché Lo Monaco la portò in giro perfino dopo la scomparsa di Mauro Bolognini. Oggi Pirandello sarebbe enormemente rallegrato nel constatare che ben tre suoi concittadini si sono decisi a mettere in scena “Il berretto” con Iannuzzo, Aronica e Bellomo che in coincidenza della “rabbia del ceto medio che incendia Parigi” attizzano il fuoco nel salottino piccolo-borghese della signora Fiorica. Con un Ciampa a nostro parere inedito nella grande galleria degli attori che l’hanno interpretato.
Un Ciampa che viene fuori in punta di piedi, in una accennata grisaglia come fosse un presidente di Commissione giustizia uscito da Montecitorio perplesso e frastornato. Inedito perché, bisogna subito dirlo, accetta il suo ruolo con una misura esemplare, senza la ricamatura gigiona che poi alla fine prendeva alla gola anche quelli che furono i grandi interpreti che più o meno sapientemente assaporavano le parole in un finale di commedia che avvince sempre lo spettatore.
Anzi, questa volta il regista Francesco Bellomo vi inserisce una sorpresa, quella di far prendere di peso la belante signora Beatrice e farla portare via dal fratello e dal commissario.
Sebastiano Lo Monaco invece , nel suo spettacolo la scaraventava sprezzantemente a terra cantando vittoria. Salvo poi, durante il saluto finale al pubblico, inginocchiarsi dinanzi a Beatrice e baciargli cavallerescamente i seni. La foto può essere rivista cliccando su Grandangolo.
Altre sorprese Bellomo inserisce nello spettacolo: all’inizio l’irruzione della Polizia che sorprende i due amanti al buio, (costringendoci a impostare la fotocamera sui 12mila Iso); la tentazione di Beatrice che sogna di uccidere il marito; il Fifì che accusa la sorella di ambiguità sessuale e qualche altro particolare.
A proposito di sorprese non ricordavamo proprio che la signora Fiorica (una perfetta Emanuela Muni) facesse delle avances dichiaratamente sexy al povero commissario Spanò (un applauditissimo Franco Mirabella).
Agevolazioni di regia che vanno a corroborare le scene, diciamo più salottiere, appannaggio di Gaetano Aronica, Anna Malvica, Caterina Milicchio, Alessandra Ferrara, Veronica Rega, Delia Merea.
Al calare della tela convinti applausi e un cartello con su scritto “Gaetano e Gianfranco orgoglio agrigentino”.
A questo punto, diamola a Ciampa la cittadinanza onoraria.
Testo e foto di Diego Romeo