Agrigento

Agrigento, “lasciano” due poliziotti della Questura, il saluto del Questore Auriemma e di tutto il personale

Nella mattinata odierna presso la sala riunioni della Questura l’Ispettore Superiore SUPS Antonino Iatì ed il Sovrintendente Capo Giuseppe Saccà, alla presenza del Questore Maurizio Auriemma, hanno salutato i colleghi della Questura e dei Commissariati di P.S.,nonché il personale dell’Amministrazione Civile poiché dal 1° luglio lasceranno l’Amministrazione della P.S. in quanto collocati in quiescenza.

Il Sovrintendente Capo Saccà entro in Polizia nel giugno del 1981, dopo la frequenza del corso di formazione presso la scuola Allievi Guardie di P.S. di Vicenza, nell’aprile del 1982 veniva assegnato al V Reparto Celere di Torino. Nell’ottobre del 1982 viene assegnato alla Questura di Agrigento ove permane fino alla data di quiescenza. Durante la permanenza nella Questura di Agrigento ha svolto numerosi servizi presso l’UPGSP quale operatore della Squadra Volante, presso la Squadra Mobile e presso la Divisione Polizia Anticrimine. Durante le numerose operazioni di polizia alle quali ha preso parte si è distinto sempre per elevate capacità professionali ed alto senso del dovere per le quali ha ricevuto molti riconoscimenti da parte dei competenti Organismi Dipartimentali e del Questore.

L’Ispettore Superiore SUPS Iatì entrato in polizia nel 1980, al termine della frequenza del corso di formazione presso la Scuola Allievi Guardie di Alessandria, veniva assegnato alla Scuola Allievi Agenti di Caserta e dal novembre del 1981 veniva trasferito a Centro Addestramento Polfer di Bologna. Dal febbraio del 1982 viene trasferito al Commissariato P.S. Compartimentale di Roma e dall’aprile del 1984 viene trasferito al Commissariato Compartimentale di P.S. di Palermo ove permane fino al dicembre del 1987 allorquando viene trasferito alla Questura di Agrigento svolgendo servizio presso l’Ufficio Immigrazione e l’Ufficio Denunce. 


Il Questore Auriemma durante il suo intervento ha ringraziato i colleghi prossimi alla pensione per il servizio prestato nella Polizia di Stato, sempre con zelo e dedizione, esaltandone le elevate capacità umane e professionali, riconosciute tanto all’interno quanto all’esterno dell’Amministrazione della P.S.