Agrigento

Agrigento, l’ex assessore Davide Lo Presti: “Agrigento governata da un agrigentino”

Faceva parte della giunta Zambuto nel 2014, ex consigliere ed ex assessore allo sport l’avvocato Davide Lo Presti, coltiva la sua passione per la politica, al momento dialoga con la sezione agrigentina “Fratelli d’Italia” e, perchè no, in tema di prossime elezioni amministrative potrebbe riscendere in campo.

Osservatore critico e attento dei fatti della città analizza con noi l’attuale momento difficile anticipando  che “Fin da piccolo sono sempre stato affascinato dalla politica tant’è che seguivo le tribune politiche in televisione, poi la passione è aumentata fino a quando nel 2007 ho deciso di candidarmi al Consiglio comunale di Agrigento riuscendo ad essere eletto”.

La sua esperienza amministrativa come porta a valutare la delicata situazione economica sociale che sta attraversando la città?

“Oggi amministrare è difficilissimo e non è un mistero che le casse comunali siano vuote. Purtroppo, paghiamo anni di cattiva amministrazione ed è triste vedere come è stata ridotta la città”.

Agrigento è agli ultimi posti delle speciali classifiche della qualità della vita delle città italiane, di chi la responsabilità?

“Sicuramente di chi fino ad oggi l’ha governata, ma non solo. La provincia agrigentina ha sfornato deputati, sottosegretari e ministri che nulla hanno fatto per il nostro territorio”.

Valle dei templi, cosa fare perché diventi il reale volano dell’economia agrigentina?

“La Valle dei templi deve essere il collante tra la città e la fascia costiera. Vi è una crescita esponenziale di visitatori del Parco archeologico a cui non corrisponde una equivalente crescita economica del territorio. Quando ho ricoperto la carica di assessore allo sport e spettacolo nella Giunta Zambuto ho scoperto che la delega al turismo non esisteva, gravissimo ed inammissibile per una città dove il turismo è la principale fonte di reddito. Manca, ad esempio, un portale web istituzionale specificamente dedicato al turismo, assurdo per una città come Agrigento, questo credo dica tutto. Solo una corretta politica improntata sul turismo può rilanciare la nostra economia e dare nuove opportunità di lavoro”.

Servizi, qual è il suo parere sulla gestione della raccolta differenziata?

“La raccolta differenziata è fondamentale ed esempio di civiltà e rispetto dell’ambiente, ma forse bisognava partire con un sistema “misto”, educando gradualmente il cittadino a differenziare e lasciando contestualmente, per un certo periodo di tempo, i tradizionali cassonetti, prevedendo un maggiore onere in bolletta per chi non differenziava”.

Università, altro tasto dolente, cosa pensa in merito?

“Il diritto allo studio va sempre garantito, peraltro anche sotto il profilo economico l’Università garantirebbe un ritorno economico non indifferente. Purtroppo, anche in questo caso scontiamo una cattiva gestione politica”.

I commercianti di Via Atenea, e non solo, sono in difficoltà e molti negozi chiudono, cosa fare per aiutarli?

“Turismo, turismo e turismo. La via Atenea dovrebbe essere stracolma di gente, dobbiamo riuscire a portare e trattenere in città i turisti che, lo dico per esperienza diretta, qui si fermano soltanto per uno o al massimo due giorni. Inoltre, occorre fare in modo che gli agrigentini tornino a frequentare via Atenea ed il centro storico, e per far questo si deve rendere il centro cittadino facilmente raggiungibile, realizzando, tra le altre cose, nuovi parcheggi come il pluripiano previsto in via Gioeni”.

La gloriosa Akragas è costretta a ripartire dalle serie dilettantistiche. E’ vero che quando era assessore allo sport comprò a sue spese gli scaldabagni degli spogliatoi dello stadio Esseneto che ne erano sprovvisti?

“Da ex assessore allo sport ricordo gli enormi costi che il Comune doveva sostenere, e non sempre ci riusciva, per mantenere lo stadio. Sullo scaldabagno, non voglio essere scortese, ma non le rispondo, la politica è per prima cosa impegno civile e spendersi per il bene comune”.

Vicenda Girgenti Acque, la sua opinione?

“Ci sono indagini in corso, la magistratura sta indagando e, dunque, preferisco aspettare che si concluda l’iter giudiziario per esprimere la mia opinione, anche per rispetto e sensibilità nei confronti delle centinaia di lavoratori che in Girgenti Acque lavorano”.

Nel 2020 ci saranno le elezioni del nuovo Sindaco, ha intenzione di scendere in campo?

“Mi piace fare politica e mi piace spendermi per il bene comune e deciderò in futuro il da farsi. Ad oggi ho la convinzione che la città debba essere amministrata da un agrigentino, perché solo un vero agrigentino nato e cresciuto in città, che viva in città e che viva la città, ha quel senso di appartenenza che lo porti a comprendere pienamente il senso di malessere e di abbandono degli agrigentini”.