Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Agrigento dichiara guerra ai cosiddetti furbetti dell’immondizia: un’attività di indagine durata circa 2 mesi ha permesso ai militari dell’Arma, con il coordinamento della Procura di Agrigento, di accertare 350 casi di abbandono di rifiuti: chi scaricava lungo le piazzole di soste fusti di olio, altri ancora materiale pericoloso come amianto; poi c’era anche chi appiccava fuoco ai cumuli di immondizia: sono stati portati alla luce due casi e, in entrambi, le giustificazioni ai militari sono state al limite del reale: c’era chi diceva di non essersi accorto di aver dato fuoco o chi, invece, ha dichiarato di voler bonificare la zona autonomamente.
Tra i 350 casi accertati dai militari dell’Arma, tra Agrigento e comuni limitrofi, ci sono anche una quarantina di imprenditori. A loro, oltre grazie alle immagini di video-sorveglianza, si è risaliti anche attraverso l’analisi dei sacchetti di immondizia che contenevano fatture, bollette della luce, copie di assegni.
Per i singoli privati è scattata la sanzione amministrativa di 600 euro mentre per gli imprenditori, alcuni recidivi, è scattata la denuncia per smaltimento illecito. In totale sono state elevate sanzioni per oltre 200 mila euro.
E’ guerra totale, dunque, ai furbetti dell’immondizia: l’attività di indagine, nata all’indomani del sequestro di 12 discariche abusive nell’agrigentino, non si ferma con questa operazione ma proseguirà nei prossimi giorni.