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Agrigento, nessuna estorsione e comportamenti corretti: difesa chiede assoluzione per le sorelle Picone

Oggi, davanti al Gup del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, è stata la giornata della difesa che con le loro arringhe hanno chiesto le assoluzioni delle imputate da ogni accusa ed il riconoscimento di un operato professionale e personale limpido.
Hanno arringato gli avvocati Annalisa Russello e Angelo Farruggia che difendono l’avvocato Francesca Picone, 42 anni, e la sorella Concetta Picone, 44 anni, accusate di estorsione e tentata estorsione.
E’ la ormai nota vicenda che ha catturato anche l’attenzione della trasmissione televisiva di Italia Uno “Le Iene” e che, quale antefatto, ha provocato l’arresto, poi annullato, dell’avvocato Giuseppe Arnone.
Le due imputate vengono giudicate con il rito abbreviato ed il processo è stato aggiornato al prossimo 9 giugno con le repliche delle parti e con estrema probabilità, la sentenza.
Il Pm Alessandra Russo, con la sua requisitoria, ha chiesto la condanna dell’avv. Picone a cinque anni di reclusione, con riduzione di un terzo per la scelta del rito, e 2800 euro di multa; per la sorella Concetta la richiesta è pari ad un anno e quattro mesi di reclusione e 1000 euro di multa.
Due gli episodi secondo cui le vittime (Cinzia Barbiere e il figlio minore e Pasquale Schembri, disabile e la moglie Carmela Arcuri) sarebbero state minacciata se non avessero pagato una somma ulteriore rispetto all’onorario della professionista.
Non dello stesso avviso, inevitabilmente, i difensori delle due imputate che hanno chiesto l’assoluzione.

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