Agrigento

Agrigento: Sciascia e Tomasi di Lampedusa insieme per sempre

Nella Sicilia “strabuttanissima, in quella Sicilia che non è più quella di una volta,  nella Sicilia “che vola” era necessaria questa serata dedicata a Sciascia e al Gattopardo per riordinare un po’ di idee e mandare a casa lo spettatore rinfrescandogli le riflessioni sulle “menzogne delle menzogne che poi diventano verità di secondo grado”.

La citazione è di Salvatore Nigro che ha partecipato all’omaggio della memoria dei due scrittori siciliani insieme al figlio del principe Tomasi di Lampedusa, Gioacchino Lanza e a Salvatore Ferlita.

La serata che si è svolta al Teatro Pirandello gremito da giovani e non è stata promossa dall’associazione “Strada degli scrittori” con il patrocinio del Comune di Agrigento, del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi e della Fondazione Teatro Luigi Pirandello.

Un’iniziativa – è stato ribadito- che ha  supplito alla grave carenza di eventi celebrativi nazionali per ricordare non solo i 60 anni dalla pubblicazione dell’opera, ma anche i 29 anni dalla morte di  Leonardo Sciascia.

“Agrigento copre un vuoto – ha spiegato il presidente dell’associazione ‘Strada degli scrittori’ Felice Cavallaro  che ha condotto la serata.

Le celebrazioni del ‘Gattopardo’, pubblicato nel novembre del 1958, non si sono fatte quasi da nessuna parte, e il figlio adottivo del principe Tomasi di Lampedusa, Gioacchino Lanza Tomasi ha protestato. Dallo ‘screzio’ è nata l’idea di colmare questo vuoto e quindi Agrigento ha voluto celebrare i 60 anni de ‘Il Gattopardo’ nel migliore dei modi, con Gioacchino Lanza Tomasi, con il letterato italiano che più ha studiato il romanzo, il professor Silvano Nigro, con un altro docente di letteratura siciliano di grande importanza, Salvatore Ferlita,

Una ricorrenza importante anche perché cade nel 29simo anniversario dalla morte di Leonardo Sciascia.

Questi gli  elementi che sono stati il filo conduttore di una serata composta da  musiche e parole in parte inedite che hanno raccontato la storia di famiglia di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, della moglie e di tutta quella Palermo un po’ decadente degli anni ’50 .

Andrea Camilleri
Felice Cavallaro
Ferlita, Nigro, Lanza Tomasi e Cavallaro
Il sindaco Firetto, Felice Cavallaro e Giuseppe Parello
L'orchestra suona i leit motiv dei film
Momento dello spettacolo
Salvatore Nigro, Tomasi Lanza e Cavallaro
Sciascia campeggia su un francobollo in suo onore
Sebastiano Lo Monaco legge brani del Gattopardo e di Sciascia
Un momento della manifestazione
Un momento dello spettacolo
Una simulazione in costume del Gattopardo

Alla serata erano presenti il sindaco Firetto e il direttore del Parco Giuseppe Parello.

“Per noi è una bella occasione poter collaborare a due eventi significativi per la cultura siciliana – spiega il direttore del Parco Archeologico della Valle dei Templi, Giuseppe Parello -. Due espressioni molto forti, che hanno segnato ciascuno il tempo in cui ha vissuto, una dimensione culturale molto alta della Sicilia e dell’Agrigentino in particolare. Un’occasione per la promozione della cultura siciliana e agrigentina in particolare. Da questo momento in poi sarà possibile legare ulteriormente questi due grandi della letteratura all’eccezionale patrimonio della Valle dei Templi”.           

Ad interpretare alcuni brani dell’opera dei due autori è stato chiamato l’attore Sebastiano Lo Monaco, direttore artistico del Teatro Luigi Pirandello mentre momenti musicali a tema sono stati eseguiti dall’Orchestra dei docenti dell’Istituto Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Angelo D’Arrigo di Palma di Montechiaro, insieme ad  una rievocazione del ballo del Gattopardo e l’intervento artistico del Liceo ​classico Empedocle di Agrigento. Coinvolto nell’organizzazione anche l’Ipsseoa Ambrosini di Favara.

La serata – ha sottolineato Cavallaro – è stata realizzata  anche grazie ad alcuni sponsor presenti nella comunicazione riservata all’evento, prova del grande interesse delle imprese sulle iniziative della Strada degli scrittori, itinerario turistico letterario legato ai luoghi di alcuni dei più grandi autori del Novecento.

Testo e foto di Diego Romeo