Agrigento

Agrigento, Tribunale ordina chiusura entro le 22.30 a “Nzolia”: disturba i residenti e nuoce alla salute ma sui social è gara di solidarietà

Dal lunedì al giovedì dovrà chiudere entro e non oltre le 22.30 mentre nel weekend entro la mezzanotte. E’ questa la decisione del Tribunale civile di Agrigento – giudice Silvia Capitano – che  accogliendo le istanze  di un gruppo di residenti della zona – ha predisposto i sopracitati orari al locale Nzolia, uno dei più frequentati e famosi nella città dei Templi.

Il locale, che in pochi anni dalla sua apertura è riuscito a conquistare gli agrigentini, è divenuto di fatto un punto di riferimento per la movida e la ristorazione in provincia. “Nzolia”, che per politica non ha mai diffuso musica all’esterno del locale (e all’interno per chiunque ci sia stato la musica è di sottofondo per allietare perlopiù le numerose cene) adesso è costretta a chiudere l’attività entro i limiti imposti dal Tribunale. Una decisione che, in pochi minuti, ha scatenato moltissime reazioni sui social network: una vera e propria gara di solidarietà nei confronti dei titolari.

Tutti a chiedersi perchè imporre ad un locale la chiusura entro le 22:30 – orario in cui la gente non è ancora uscita di casa – dato che ciò equivale a infliggere una “mazzata” ai conti ma soprattutto alla voglia di dedicare soldi, tempo e lavoro in determinate attività?

Domanda e considerazioni legittime che però non si coniugano con altre esigenze e diritti garantiti per legge.

Ed infatti, il giudice nell’imporre il divieto con proprio provvedimento ha anche spiegato in maniera molto convincente che ci sono da tutelare anche altri diritti come quello  della tutela della salute e di aver garantite tranquillità e serenità nelle ore destinate al riposo ed al silenzio. Ed in ragione di ciò che è stato emesso il provvedimento che colpisce anche il Comune di Agrigento che non ha fatto  rispettare gli orari di chiusura e non ha impedito il formarsi di assembramenti sul suolo pubblico.