Agrigento

Brambilla scrive alla sindaca Valenti: “ci sono precise responsabilità che devono essere individuate e istituzioni che vanno richiamate al loro dovere”

”Se davvero, come mi auguro, si vogliono impostare misure ‘immediate e risolutive’ contro il randagismo dilagante in Sicilia, è indispensabile richiamare alle proprie responsabilità i soggetti cui le leggi vigenti (non quelle a venire) affidano compiti evidentemente disattesi: i prefetti, i sindaci, le aziende sanitarie (Asp)”. Lo dice Michela Vittoria Brambilla, presidente del Movimento animalista e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, dopo la strage di Sciacca (Agrigento), dove sono state ritrovate le carcasse di una trentina di cani uccisi dal veleno. ‘‘L’uso del veleno – afferma l’ex ministro – per risolvere, con un macabro e inaccettabile fai-da-te, l’emergenza randagismo è purtroppo cosa di tutti i giorni, in Sicilia e in altre Regioni del Paese. Ma le dimensioni del massacro dicono che in alcuni territori, e l’agrigentino è certamente uno di questi, si è ormai passato ogni limite, sia per quanto riguarda le sofferenze inflitte ad animali colpevoli solo di esistere, sia per il pericolo, di sicurezza e sanitario, al quale sono esposte le persone, sia per l’immagine di un territorio dove, tra l’altro, quest’anno tornerà anche il Giro d’Italia (passando proprio per Sciacca)”. ”Il massacro che si va scoprendo in queste ore – prosegue Brambilla – desta giustamente l’indignazione non solo dei siciliani che amano gli animali, ma delle persone sensibili di tutto il Paese. A questi livelli di degrado non si arriva in un giorno: ci sono precise responsabilità che devono essere individuate e istituzioni che vanno richiamate al loro dovere”.