Agrigento

Calunnia ai danni dell’avv. Pennica, nessuna incompatibilità dei pm: 4 magistrati chiamati a testimoniare

I magistrati Giuseppe Fici, Rita Fulantelli, Luca Sciarretta e Andrea Maggioni potranno testimoniare nell’ambito del processo che si sta celebrando a carico di Giuseppe Tuzzolino, l’architetto sedicente collaboratore di giustizia, accusato di calunnia nei confronti del suo ex difensore, l’avvocato Salvatore Pennica.

E’ quanto stabilito dal giudice della quinta sezione penale del Tribunale di Palermo, Ivana Vassallo, che ha respinto la richiesta avanzata dalla Procura di revocare dalla lista testi i sopra citati magistrati per una questione di incompatibilità. 

La Dda aveva inoltrato la richiesta facendo leva sulla normativa che impedisce a coloro i quali hanno svolto o svolgono funzione di pubblico ministero nel medesimo procedimento di poter testimoniare. 

L’eccezione sollevata dalla Procura non può essere accolta in quanto i magistrati chiamati a testimoniare hanno svolto tali funzioni nell’ambito di un altro procedimento (quello a carico dell’avvocato Pennica, oggi parte civile). 

Dunque nessuna incompatibilità. 

In particolare, il dott. Giuseppe Fici e la d.ssa Fulantelli (nel 2013 alla Dda di Palermo) riferiranno  in ordine all’attività di perquisizione presso gli immobili dell’avv. Pennica e merito alla collaborazione di Tuzzolino emersa durante un colloquio svoltosi in presenza dello stesso legale; infine i magistrati Sciarretta e Maggioni saranno sentiti in merito all’attività di indagine svolta nei confronti di Tuzzolino in relazione a del materiale informatico che quest’ultimo avrebbe consegnato all’avvocato Pennica. 

Tuzzolino, arrestato dalla Procura di Caltanissetta che in sostanza lo accusa di essere un “falso pentito” e di aver calunniato un magistrato ed il suo ex suocero, aveva parlato dell’avvocato Pennica quale custode di segreti e documenti “scottanti” utile per l’indagine.  Per questo furono disposte perquisizioni dalla DDA nello studio legale e nell’abitazione del legale. Accuse che si sono rivelate infondate. Così come ribadito dai consulenti tecnici del pm Camilleri, che hanno esaminato i pc: “Non c’è alcun materiale anomalo né manomissione. Documenti coerenti con la professione di penalista”.

Si torna in aula il 10 luglio.