Agrigento

Capodanno responsabile per gli agrigentini: pochi danni e tanta allegria; i veri botti? Lello Analfino e i Tinturia (vd)

Capodanno 2019 all’insegna della festa e dell’allegria in tutto l’agrigentino, seppur in presenza di  due episodi, a Palma di Montechiaro e Licata, legati allo scoppio di petardi che hanno provocato il ferimento di tre persone per lesioni e ustioni alle mani ed al resto del corpo.

La persona ferita a Palma di Montechiaro è stata dimessa quasi subito dai sanitari del San Giacomo d’Altopasso mentre i due licatesi – che hanno prognosi superiori a trenta giorni – sono stati ricoverati.

In definitiva, seppur il bilancio non sia definitivo, almeno sino a questo momento, è andata abbastanza bene ed il vero e proprio senso della festa di capodanno è stato rispettato in pieno da cittadini sempre più consapevoli che la festa deve rimanere una festa e non una guerriglia.

Ad Agrigento ha tenuto banco il concerto, nella piazza del Municipio, dei Tinturia e Lello Analfino che hanno riscaldato la fredda serata di moltissime persone venute ad assistere all’evento con una performance di tutto rispetto. A completare l’opera l’istrionico Lelluccio, irriverente e talvolta impertinente che ha “costretto” il pubblico numeroso e festoso non solo a cantare, saltare, ballare e fare auto-selfie ma anche a chiudere gli ombrelli, pochi in verità quelli aperti, ma anche a riflettere e ragionare su femminicidio, immigrati, mafia ed antimafia (“quella dei vivi, ricordando i morti”) invitando i giovani ad essere attenti e prudenti (perchè ha detto “sappiate che a casa ci sono almeno due persone che ci aspettano”) per poi invitare sul palco Fofò Purtusu per il “non tradizionale” messaggio di fine anno.

Repertorio eccellente, alcuni must (92100, Precario, Cocciu d’amuri e Nicuzza) hanno trascinato i presenti a spellarsi le mani.

Poco prima delle quattro sono arrivati i saluti e i propositi di buone speranze e aspettative realizzate.

Nessun problema per la sicurezza e l’ordine pubblico con un servizio – partecipato da tutte le forze di polizia e associazioni di volontariato –  organizzato alla perfezione.

In Sicilia il bilancio riguardante il dopo botti è il seguente: un ventenne di Savoca (Me)  ricoverato nell’ospedale Papardo, a Messina, per le ferite a un occhio e a una mano provocate dall’esplosione di un petardo. Sempre nel messinese, a Milazzo e a Barcellona Pozzo di Gotto, si registrano altri due feriti in modo lieve.

Tra Palermo e Catania sono dieci i feriti per botti e petardi sparati nella notte di Capodanno. Il caso più grave a Catania, dove a un uomo di 43 anni i medici del Garibaldi hanno amputato la mano destra, per lo scoppio di una bomba carta nel quartiere Librino; un’altra persona, nell’Acese, ha perso tre dita della mano sinistra ed è stato curato dai sanitari del Cannizzaro. Bruciature ed escoriazioni, sempre nel Catanese, per altre cinque persone, tra cui un minore. A Palermo due persone sono state trasportate nell’ospedale Buccheri La Ferla: un uomo di 57 anni per ferite riportate all’orecchio sinistro, l’altro di 33 anni con bruciature al bacino; all’ospedale Civico è stato medicato un uomo di 31 anni per le ferite alla mano sinistra e all’arcata sopraccigliare destra provocate dall’esplosione di un petardo. Su tutti e tre gli episodi sono intervenuti i carabinieri del comando provinciale.