Agrigento

Caso nave Diciotti con ministro Salvini indagato: Procura Catania chiede archiviazione

Alla fine è arrivata la richiesta di archiviazione per Matteo Salvini.

E, secondo uno schema già collaudato, il ministro dell’Interno lo rende noto in una diretta su Facebook nella quale, anche con un po’ di suspence, annuncia “con gioia” e “soddisfazione” di “essere innocente” perché “potevo e dovevo bloccare i migranti“.

La vicenda è quella della nave Diciotti, l’imbarcazione della Guardia costiera che è stata, dopo un rimpallo di responsabilità tra Italia e Malta, 5 giorni davanti al porto di Catania in attesa dell’autorizzazione allo sbarco.

I reati di cui è accusato Salvini sono sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale.

Secondo le motivazioni della Procura, il ritardo nello sbarco è “giustificato dalla scelta politica, non sindacabile dal giudice penale per la separazione dei poteri, di chiedere in sede Europea la distribuzione dei migranti (e il 24 agosto si è riunita la Commissione europea) in un caso in cui secondo la convenzione Sar sarebbe toccato a Malta indicare il porto sicuro”.

Nel documento firmato dal procuratore Carmelo Zuccaro si legge che ora gli atti “sono trasmessi al collegio per i reati ministeriali di Catania”.

Una gioia malcelata da parte del ministro che con ironia si chiede: “Ma il procuratore di Agrigento perché ha indagato? Quanto è costata l’inchiesta per un reato che non esisteva?”.

Alla fine, deposta la busta, Salvini ribadisce alcuni concetti sulla manovra che “fa crescere l’Italia, niente e nessuno potrà farci tornare indietro” e infine dà appuntamento all’elettorato l’8 dicembre in piazza del Popolo, a Roma.

“Alle ore 12 ci faremo un mega selfie e lo mandiamo a Juncker, gli mandiamo un bel caffè Borghetti”.