Agrigento

Elezioni 2018: l’esercito dei trombati

La premessa è questa: alcuni di loro potrebbero essere eletti nelle liste proporzionali, ma i risultati elettorali siciliani – sistema uninominale – ci consegna un esercito di trombati eccellenti.

Alla Camera, Sicilia orientale bocciati Luca Sammartino, oltre 30mila preferenze del Pd alle ultime regionali (ed una inchiesta in corso) , l’ex sottosegretario alla Giustizia del Pd Giuseppe Berretta, il parlamentare uscente di Fi ad Acireale, Basilio Catanoso, Manlio Messina di Fdi, l’ex assessore regionale Giovanni Pistorio, il rettore di Messina, Pietro Navarra (Pd) e il sindaco “antimafia” di Troina (Enna), Fabio Venezia. Bocciato anche: l’ex assessore e deputato regionale Carmelo Lo Monte (Lega).

Sicilia occidentale, alla Camera, trombati: l’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio, l’ex assessore regionale Antonello Antinoro, l’ex ministro alle Politiche agricole Francesco Saverio Romano, tutti schierati nel centro destra.

Nel centrosinistra stop per il deputato uscente Maria Iacono (Pd), l’ex deputato regionale Salvo Lo Giudice e per il figlio dell’ex sindaco di Agrigento Calogero Sodano, Giuseppe. Al Senato, sconfitta cocente per Pietro Grasso, leader Leu che con 11.580 voti, finisce al quarto posto su quattro ma viene salvato dal paracadute del collegio proporzionale.

Bocciati miseramente, pur con un bottino di preferenze ragguardevole (oltre 73 mila voti)  l’ex assessore regionale Ester Bonafede, l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, l’ex deputato regionale e sindaco di Cammarata Vincenzo Giambrone, il segretario regionale di Noi con Salvini, Angelo Attaguile, il sindaco di Militello Val di Catania e deputato Pd uscente, Giovanni Burtone, l’ex sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, e l’ex deputata regionale Valeria Sudano.