Agrigento

Favara, agguati a Ciffa e Nicotra: cominciati gli esami irripetibili

Sono proseguiti questa mattina, dopo il precedente rinvio per un difetto di notifica, gli accertamenti tecnici irripetibili su tracce biologiche sequestrate e repertate sulla scene degli agguati a Carmelo Ciffa, l’empedoclino ucciso davanti il supermercato Paghi poco di Favara nell’ottobre 2016, e Carmelo Nicotra, il favarese miracolosamente scampato ad una pioggia di proiettili nel maggio 2017, in via Torino a Favara.

I due fascicoli erano stati unificati per volere della Direzione distrettuale antimafia di Palermo con i magistrati Geri Ferrara, Claudio Camilleri e Alessia Sinatra. Secondo il “pool” i due casi sono legati da un unico filo conduttore.

Gli esami di oggi sono serviti a catalogare e repertare quanto sequestrato nei giorni degli attentati per verificare eventuali tracce biologiche: si tratta di un pacchetto vuoto di sigarette “Marlboro oro”, quattro mozziconi di sigaretta e dei tovaglioli di carta imbrattati rinvenuti nelle vicinanze della Renault Kangoo usata dal commando nell’agguato Nicotra.

Per il tentato omicidio del panettiere favarese risultano indagate cinque persone: Calogero e Antonio Bellavia (attualmente entrambi in carcere e recentemente condannati per detenzione illegali di armi) difesi dagli avvocati Pennica e Nicotra; Carmelo Vardaro e Calogero Ferraro, difesi dall’avvocato Virgone. Il quinto indagato è l’ultima vittima di questa striscia di sangue che si protrae ormai dall’estate 2016: si tratta di Emanuele Ferraro, ucciso a colpi di pistola l’8 marzo scorso in via Diaz, a Favara.

In questo procedimento, con l’ipotesi di reato di favoreggiamento, risulta indagato lo stesso Nicotra, difeso dall’avvocato Totò Cusumano.

Gli esami continueranno con l’analisi di quanto oggi repertato il prossimo 2 maggio.