Ci sarebbero banali motivi di confini tra proprietà alla base dell’omicidio verificatosi questa mattina in contrada Caltafaraci, tra Favara e Agrigento, proprio a pochi chilometri di distanza dal carcere Petrusa.
Baldassarre Contrino, 73 anni, è rimasto ucciso in seguito ad una lite con il rivale-vicino che ha esploso nei sui confronti una raffica di proiettili al culmine di un alterco cominciato qualche attimo prima.
Questioni di vicinato sfociate in tragedia e nel sangue. Secondo una prima ricostruzione effettuata dai militati della Tenenza di Favara sarebbe stato proprio Contrino ad aggredire per primo il suo rivale impugnando un’ascia e ferendolo.
Vincenzo Galiano, questo il nome dell’assassino, 79 anni, avrebbe risposto ai colpi d’ascia estraendo una pistola calibro 38 di vecchia fabbricazione, e facendo fuoco nei confronti del 73enne che nonostante sia stato raggiunto al petto da un proiettile aveva cercato di mettersi in salvo fuggendo a bordo del suo piccolo trattore.
Ed è proprio lì, disteso senza vita sul volante del mezzo, che è stato ritrovato Baldassarre Contrino. Il suo assassino, Vincenzo Galiano, ha provato anche una fuga che però è stata interrotta pochi minuti dopo dai carabinieri di Favara che lo hanno arrestato anche se prima lo hanno accompagnato in ospedale per fargli medicare alcune ferite provocate dal colpo di accetta.
Trovata a pochi metri dal cadavere anche la pistola con cui ha fatto fuoco che è stata immediatamente sequestrata.
L’anziano killer è stato trasportato all’ospedale di Agrigento per ricevere le cure del caso dopo il ferimento con l’ascia. Ai carabinieri al momento non ha dato alcuna spiegazione. Il fascicolo d’inchiesta è nelle mani del sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento Chiara Bisso.