Agrigento

Favara, Tribunale Riesame annulla arresti del favarese Loria

Il 16 novembre scorso, a seguito di attività di perquisizione operata dal Nucleo operativo radiomobile di Agrigento, venivano rinvenute, presso l’abitazione adiacente a quella del Antonino Loria 25 anni di Favara, una serie di piantine di marijuana nonché strumentazione idonea alla coltivazione della sostanza.

Per tale ragione, su impulso del sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Agrigento, Paola Vetro, il giovane veniva tratto in arresto e sottoposto a richiesta di convalida, in ordine al reato di evasione, innanzi al Tribunale di Agrigento, in composizione monocratica, (giudice Alessandro Quattrocchi).

In tale sede, il Pubblico ministero, oltre a richiedere la convalida dell’arresto, avanzava richiesta di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora.

Tuttavia, il giudice Quattrocchi, accogliendo le istanze difensive, non convalidava l’arresto, né tantomeno applicava alcuna misura cautelare, ravvisando proprio l’assenza di gravi indizi di reità in ordine al reato di evasione, nonché l’insussistenza del requisito della flagranza di reato, stante che il ragazzo era stato accompagnato dagli agenti presso l’abitazione adiacente alla propria e, non meno importante, non era presente alcuna emergenza cautelare da dover soddisfare.

Nondimeno, a sorpresa dei presenti, al termine della udienza di convalida dell’arresto, dopo la lettura dell’ordinanza emessa dal dott. Quattrocchi, sia al difensore che al Loria, veniva notificato avviso di nuova udienza di convalida, stavolta innanzi al Gip presso il tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano.

Ed invero, con richiesta alquanto irrituale, stante che oramai Loria risultava allo stato non più sottoposto ad arresto, il Pm si determinava ad avanzare una seconda richiesta di convalida per i medesimi fatti, adducendo una nuova formulazione del capo di imputazione, stavolta in ordine ai reati di coltivazione di sostanza stupefacente e furto di energia elettrica.

L’avvocato Giuseppe Barba

Ebbene, durante la seconda udienza di convalida, il difensore del Loria, avv. Giuseppe Barba, sollevava un vizio di forma proprio in ordine alla seconda richiesta di convalida avanzata dal Pm, la quale non poteva che dar vita ad una grave irritualitá, stante che l’attività processuale dell’organo inquirente si era già esaurita al momento della formazione della prima richiesta e che pertanto ogni addebito doveva essere elevato in un unica sede.

Tutto ciò non poteva che dar luogo ad una declaratoria di nullità degli atti compiuti.

Nondimeno, il Gip Provenzano rigettava la richiesta difensiva e procedeva alla convalida dell’arresto ed alla applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.

Avverso tale ordinanza, l’avv. Giuseppe Barba proponeva istanza di riesame al Tribunale della libertà di Palermo, alla luce dell’irritualitá degli atti compiuti.

Il sette dicembre scorso la vicenda raggiunge il suo positivo epilogo.

Il Tribunale del riesame accogliendo in toto le deduzioni difensive, annullava l’ordinanza emessa dal dott. Provenzano e disponeva la immediata scarcerazione del Loria.

Pertanto, il giudicabile affronterà il futuro processo in stato di libertà in ordine alle accuse elevate per i reati di coltivazione di sostanze stupefacenti e furto di energia elettrica.