Agrigento

La Confederazione Ass.Animaliste Sicilia scrive a Musumeci: “Stop al randagismo”

A seguito della vicenda dei cani avvelenati a Sciacca, la Confederazione delle Associazioni Animaliste Sicilia, ha scritto una lettera al Presidente della Regione, Nello Musumeci, chiedendo un incontro urgente  al fine di dare l’avvio, senza indugio, al programma sottoscritto dallo stesso Presidente Musumeci,   “STOP RANDAGISMO” per poter intervenire con ogni azione e porre fine a questo scempio e che possa ripristinare la legalità e la tutela dei nostri randagi.

“Nel nostro Paese, scrivono, la tutela degli animali d’affezione e la lotta al randagismo sono principi fondamentali sanciti dalla legge quadro n. 281 del 14 agosto 1991.Tale legge ha fissato il principio generale secondo il quale “lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali d’affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti ed il loro abbandono al fine della corretta convivenza tra uomo e animale. E allora Preg.mo Governatore ci chiediamo perchè in Sicilia questi principi sono rimasti solo sulla carta e assistiamo impotenti ad uccisioni, avvelenamenti, abbandoni, impiccagioni di poveri innocenti animali. Risale solo a pochi giorni fa la terribile notizia dell’uccisione di ben 15 cani (tra cui una mamma che allattare i suoi cuccioli) nel comune di Sciacca,  sterminati con del potente veleno. Siamo sgomenti di fronte a queste notizie che continuano ad arrivare da ogni parte della Sicilia, mentre le istituzioni sono ferme a guardare lo sterminio dei nostri animali. Purtroppo questi ignobili e criminali gesti, che rappresentano un rischio non solo per gli animali ma anche per le persone, in particolare i bambini, non sono altro che il  risultato della quasi totale inerzia delle istituzioni relativamente alla lotta al randagismo e alla tutela animale”.

“Si rappresenta,  altresì, sottolinea la CAA Sicilia,che negli ultimi mesi le associazioni Confederate ricevono con allarmante frequenza segnalazioni, provenienti da cittadini di tutta la Regione, che continuano a richiedere interventi urgenti. Ci viene segnalata quotidianamente  la presenza di numerosi cani randagi e di cagne non sterilizzate; infatti, a causa della mancata attuazione dei piani di controllo delle nascite, come previsto dalla vigente normativa, si è verificato un aumento esponenziale del  fenomeno del randagismo, che ha raggiunto proporzioni preoccupanti. I cittadini lamentano troppo spesso il mancato intervento da parte degli organi deputati alla tutela degli animali e del territorio. La situazione è davvero allarmante!! In tutta la Sicilia ci sono solo pochi canili pubblici, mentre in quasi tutto il territorio i comuni devono fare convenzioni con canili privati, che troppo spesso, a fronte di costi molto alti per la collettività, non sono neppure in grado di garantire il benessere degli animali, divenendo dei veri e propri lager.  Ed ancora, ci sono solo pochi rifugi sanitari e quelli esistenti sono per lo più privati.  Le poche strutture esistenti sono peraltro stracolme e i nostri cani continuano ad essere trasferiti in massa in altre regioni.”

“Ribadiamo, non si sono attuati piani di serializzazione a tappeto dei randagi, ma i comuni hanno da sempre preferito sperperare denaro pubblico con il ricovero degli stessi presso le strutture private, pagando a vita la detenzione degli animali e il tutto a spese dei cittadini. Insomma, concludono, invece di attuare un vero e proprio piano di prevenzione si continua a mettere le toppe ad un problema che è diventato ormai una piaga sociale, tanto da avere impatti negativi persino nel settore turistico.

E’ ora di dire basta.!