Agrigento

La linea ferroviaria Palermo-Agrigento, quanto è migliorata?

Negli ultimi anni il Governo sta investendo tante risorse sul territorio siciliano, dopo decenni di non investimenti, per migliorare la viabilità ferroviaria. Stando a quanto dichiarato negli ultimi giorni da Legambiente attraverso il dossier “Pendolaria 2017” la linea ferroviaria Palermo-Agrigento sarebbe tra le dieci linee peggiori d’Italia.

Facendo un passo indietro, vari sono i finanziamenti che hanno interessato la linea ferroviaria Palermo-Agrigento. Il primo progetto di riqualificazione della linea ferroviaria per un valore di 166.472.100 euro, risale al periodo tra il 2003 e il 2004, che ha visto nella prima fase lavori che hanno interessato la realizzazione di 14 varianti di tracciato, con una velocità di progetto di 90-120 km/h, comprese le relative strutture, per un totale di circa 25 km; la realizzazione di una nuova linea, la “Variante Lercara”, un’opera lunga 2.8 km compresa tra i comuni di Castronovo di Sicilia e Lercara Friddi; la realizzazione di lavori di sostituzione per eliminare tutti i passaggi a livello lungo la linea esistente Fiumetorto – Agrigento, la realizzazione di stazioni di scambio intermodale ferrovia/strada per passeggeri col potenziamento delle stazioni di Roccapalumba, Cammarata e Aragona; il miglioramento del tratto Agrigento Bassa– Porto Empedocle, con lavori per migliorare la qualità della linea, prestando particolare attenzione alla verifica e al consolidamento delle strutture (gallerie, ponti, protezioni e lavori idraulici).

Per una serie di problemi, i lavori sono stati interrotti, e solo il 13 ottobre 2012 è stata stipulata una Convenzione tra la Regione Siciliana e RFI, Rete Ferroviaria Italiana, che regola i rapporti per i lavori di ultimazione dell’intervento. Con il D.D.G. del 9 maggio 2014 la Regione Siciliana ha decretato l’ammissione a finanziamento da parte della Commissione Europea (POR Sicilia FESR 2007-2013) del completamento del “Grande Progetto di velocizzazione della linea ferroviaria Palermo- Agrigento, tratta Fiumetorto- Agrigento“, che punta a ridurre i tempi di percorrenza e a elevare gli standard di sicurezza e comfort sulla tratta ferroviaria che collega il capoluogo siciliano ad Agrigento; a contribuire a migliorare l’accessibilità complessiva ad aree a forte valenza culturale ed ambientale e a riequilibrare il peso degli spostamenti su ferro rispetto a quelli su gomma. Lo aveva annunciato anche il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, affermando: “Ci sono più di cinque miliardi di finanziamenti già disponibili per potenziare il trasporto regionale, facciamo un pezzo di potenziamento della Palermo-Messina ma anche sulla Catania-Palermo stiamo lavorando con grande intensità”.

Dunque un servizio che va sempre a migliorare, anche in tema di puntualità, come tiene a sottolineare l’azienda ferroviaria Trenitalia, che attraverso una serie di statistiche mostra il miglioramento del servizio, nelle varie regioni, nel 2017. “In Sicilia, si legge nel report, la puntualità dei treni regionali,  arrivati entro i 5 minuti dall’orario previsto, sale all’85%; le cancellazioni sono diminuite: solo lo 0,5% dei convogli regionali è stato cancellato nel corso dell’anno, portando così al 99,5% l’indice di regolarità, che misura le corse effettuate rispetto a quelle programmate. Nell’orario di punta del mattino, fra le 6 e le 9, il 93% delle corse sono arrivate puntali, con una percentuale in aumento del 0,3% rispetto all’anno scorso”.

Di contro il report, citato all’inizio, “Pendolaria 2017” di Legambiente dove si legge: “La tratta siciliana è al sesto posto. Il tempo di percorrenza è di poco più di due ore, la velocità media di 67 km/h, e sono 12 le coppie di treni che quotidianamente percorrono la linea lunga 137 chilometri ed elettrificata dagli anni ’90. Malgrado la domanda di spostamento tra le due città sia molto rilevante, solo una percentuale bassa si sposta in treno. E la ragione sta nel fatto che i treni sono pochi e risultano molto spesso in ritardo”.  

A sostenere la tesi riportata da Legambiente, il comitato pendolari Palermo-Agrigento nella persona del suo presidente Tania Di Marco, che varie volte ha denunciato il disagio di chi da mesi è costretto a viaggiare in treni sporchi e sovraffollati e la rabbia nel non essere ascoltati nonostante i continui reclami.

“Sui treni della Palermo-Agrigento, commenta Tania di Marco, l’utenza è cresciuta vertiginosamente da quando nella SS 121 vi sono i lavori per il raddoppio stradale e i tempi di percorrenza sono passati dalle 2 alle 3 ore. Tenendo conto che i lavori sono lunghi, che li hanno bloccati e poi ripresi ma procedono a rilento, Trenitalia e Regione dovrebbero tenere in considerazione tutto ciò. I treni, infatti, sono sempre pieni e spesso sovraffollati. Il fine settimana tanti studenti e lavoratori fuori sede viaggiano da Agrigento a Palermo, ma proprio nei weekend i treni sono pochi!  Come se non bastasse, ci sono guasti ai treni e agli impianti di circolazione a fare da contorno a una situazione di suo già particolare. I ritardi sono periodici e le spiegazioni di Trenitalia e RFI sempre vaghe”. “A causare molti problemi è sempre stato il tratto denominato “Lercara Bassa” che si trova tra le stazioni di Castronovo e Roccapalumba-Alia, sottolinea la presidente del Comitato pendolari. Infatti negli ultimi anni i continui smottamenti e frane dovuti alle piogge hanno spesso causato chiusura della linea, rallentamenti e svio del treno obbligando i viaggi in autobus. Nonostante i piani di emergenza dovrebbero prevedere un organizzazione minima, nel nostro caso sono sempre stati disastrosi: mentre l’avviso ufficiale prevedeva la partenza dalla stazione iniziale e il passaggio da tutte quelle intermedie, queste avvenivano a casaccio e saltando stazioni. Alle volte gli autisti non conoscevano il tragitto e addirittura spesso le partenze non avvenivano lasciando in attesa centinaia di viaggiatori costretti poi a dover perdere giorni di lavoro o gli studenti a saltare esami universitari. Non è mancata gente che ha perso l’aereo e disagi a coloro che dovevano andare a fare le visite e le cure a Bagheria nel centro oncologico. Quel che si chiede, conclude Tania Di Marco, è alla base di ogni regione civile: puntualità, pulizia e informazioni, un numero telefonico per i casi di emergenza (come previsto nel contratto ponte ormai scaduto), e rimborsi per i pendolari abbonati nei casi di ritardi e soppressioni…tutti mancanti in Sicilia”.