Agrigento

Mafia, Franco Cacciatore: “Le estorsioni ad Agrigento le facevamo io ed anche i favaresi”

L’operazione “Montagna” rappresenta ancora oggi nonostante le inopinate scarcerazioni, un colpo durissimo dello Stato a Cosa Nostra.
Gli inquirenti – con un’attività di indagine durata oltre due anni – hanno di fatto azzerato il mandamento di Santa Elisabetta e quello di Sciacca, disarticolando 16 famiglie mafiose operanti nella provincia di Agrigento.

Sotto la lente di ingrandimento dei carabinieri è finito il cosiddetto Mandamento della Montagna, voluto e retto da Francesco Fragapane, 39 anni di Santa Elisabetta, figlio del boss ergastolano Salvatore, pezzo da novanta della mafia agrigentina: sarebbe stato lui a nominare e confermare personaggi a capo delle consorterie mafiose provinciali.

L’indagine ha permesso di ricostruire e azzerare l’intera geografia mafiosa in provincia di Agrigento, individuando i capi e i gregari. Mafia agrigentina che, oltre alle collusioni con le pubbliche amministrazioni, controllava capillarmente il territorio attraverso le estorsioni documentate dalle intercettazioni: nel mirino delle cosche è finito anche un centro di accoglienza per migranti di Cammarata a cui veniva puntualmente imposto il pizzo.

Ma non soltanto. Estorsioni a tappeto per commercianti e ditte ma anche investimenti sul mercato delle scommesse online e dei video poker. Luce anche sul traffico di droga, che gli inquirenti definiscono in calo rispetto al passato, ma comunque sempre presente e ben articolato soprattutto a Favara.