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Mafia, ricostruita la mappa delle cosche di Agrigento e Porto Empedocle (Le foto)

Operazione antimafia della Polizia di Palermo, denominata “Icaro” e finalizzata alla disarticolazione dei vertici e dei fiancheggiatori delle “famiglie” di Agrigento e Porto Empedocle.
Le indagini, svolte dalle Squadre Mobili di Palermo ed Agrigento, hanno confermato come non si sia mai spezzato lo storico vincolo tra “Cosa Nostra” palermitana ed agrigentina, cosi’ come dimostrato dai documentati summit svoltisi nelle campagne agrigentine tra ruderi ed appezzamenti di terreno.
E’ stata ricostruita la mappa del pizzo imposto alle imprese e come le organizzazioni mafiose tentavano di condizionare una serie di opere edili tra cui il costruendo rigassificatore di Porto Empedocle e le attivita’ di ristrutturazione di alloggi popolari con interessi anche per i trasporti da e per l’isola di Lampedusa. Tredici le persone arrestate con le accuse di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, illegale detenzione di armi, detenzione di sostanze stupefacenti.

Le indagini hanno investito il capoluogo agrigentino e la zona occidentale di Agrigento, “permettendo di ricostruire la pianta organica dell’associazione mafiosa Cosa Nostra in quel territorio ed, in particolare, di raccogliere numerosi elementi indiziari a carico del capo famiglia della cosca di Agrigento, Antonino Iacono, agrigentino, 61 anni e del capo famiglia della cosca di Porto Empedocle, Francesco Messina, nato a Porto Empedocle, 58 anni. Questi ultimi, in particolare, operavano con metodo mafioso ed estorsivo per condizionare l’attività di ristrutturazione del rigassificatore di Porto Empodecle”.

Antonino Iacono, alias "U giardinisi"
Emanuele Riggio
Francesco Capizzi
Francesco Messina
Francesco Tarantino
Giacomo La Sala
Gioacchino Cimino
Giuseppe Picillo
Pietro Campo

Sono sei le persone finite in carcere nell’ambito dell’operazione antimafia “Icaro” condotta dalla polizia: Antonino Iacono, 61 anni, indicato come il capo della “famiglia” di AGRIGENTO; Francesco Messina, 58 anni, ritenuto il capo della “famiglia” di Porto Empedocle; Francesco Capizzi, inteso “il milanese”, 50 anni; Francesco Tarantino, inteso “Paolo”, 29 anni; Gioacchino Cimino, 61 anni, e Giuseppe Picillo, 53 anni, di Favara. Il Gip del tribunale di Palermo ha disposto invece gli arresti domiciliari per Pietro Campo, 63 anni, di Santa Margherita Belice (Ag); Giacomo La Sala, 47 anni, anche lui di Santa Margherita Belice e per Emanuele Riggio, 45 anni, di Monreale (Pa). Obbligo di presentazione alla Pg, invece, per Vito Campisi, 45 anni, e Antonino Grimaldi, 49 anni, entrambi di Cattolica Eraclea (Ag); Santo Interrante, 34 anni, e Gaspare Nilo Secolonovo, 47 anni, di Santa Margherita Belice (Ag).