Agrigento

Montante trasferito ad Agrigento, il legale: “Timore per sua incolumità”

Nuova richiesta di intervento al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede da parte dell’avvocato Carlo Taormina, legale dell’ex presidente degli industriali siciliani, Antonello Montante, in carcere dallo scorso maggio per corruzione. Se la volta scorsa il difensore ha chiesto una ispezione al Tribunale di Caltanissetta, oggi Taormina si rivolge al Guardasigilli per denunciare le “gravissime condizioni di salute” dell’ex Presidente di Sicindustria, trasferito da pochi giorni da Caltanissetta ad Agrigento.

Chiede quindi di lasciare il carcere di Agrigento “prima che possa verificarsi l’irreparabile”, avverte Taormina che difende Montante con il collega Giuseppe Panepinto.

Il dottor Montante è stato sottoposto ad accertamenti medici che hanno confermato quanto già fatto presente – dice Taormina – è affetto da una gravissima malattia”, scrivendo anche qual è la malattia a cui si riferisce. Ed è inoltre “affetto da grave stato patologico di tipo psichiatrico, conseguente alla restrizione carceraria. Per tutto ciò è stata ritenuta la incompatibilità con il regime carcerario con perizia disposta non dalla parte interessata ma da parte del giudice procedente”.

Nonostante ciò- lamenta Taormina – il Tribunale di Caltanissetta, sul quale pende istanza di rimessione ritenuta ‘prima facie’ ammissibile dalla Corte Suprema di Cassazione, non si è dato per convinto e ha disposto altra perizia in corso di esecuzione”.

Nei giorni scorsi, Montante è stato trasferito dal carcere di Caltanissetta al carcere di Agrigento. “Il trasferimento in altro carcere – dice Taormina – è avvenuto con tutte le implicazioni facilmente immaginabili per una persona nelle condizioni patologiche descritte”. E ricorda che il carcere di Agrigento, come spiegato dallo stesso Montante all’avvocato Panepinto, “non ha riscaldamento”, l”l’assegnazione della cella con un altro detenuto, priva di doccia, bidet e acqua calda, indispensabile per la malattia da cui è affetto”. Non solo. “Il bidet è sostituito da un catino e da un boccale utilizzabile con la sola acqua fredda di cui dispone”. Inoltre, “non esiste struttura per trattamenti psichiatrici e psicologici, salvo il settimanale passaggio di una psichiatra proveniente dal carcere di Caltanissetta da cui il dottor Montante è stato trasferito”.

E denuncia “l’assenza di controlli rispetto ai pericoli di autolesionismo cui è esposto”, oltre che una “infermeria carente e desueta”. L’avvocato parla anche del “timore per la incolumità del dottor Montante per la presenza di parecchi detenuti anche per reati associativi del comprensorio di Favara”.

La sesta sezione della Cassazione ha fissato per il prossimo 19 febbraio, alle 10, l’udienza per decidere sull’istanza di rimessione del processo presentata dai legali di Antonello Montante. La richiesta, trasmessa l’8 gennaio, era stata presentata dagli avvocati Carlo Taormina e Giuseppe Panepinto, che assistono l’ex leader di Confindustria Sicilia, arrestato lo scorso 14 maggio con l’accusa di avere costruito una rete in grado di spiare indagini che lo riguardavano e tutelare i suoi interessi. Montante attualmente e’ detenuto al carcere di Agrigento e le sue condizioni di salute – secondo i suoi legali – sarebbero incompatibili con il regime carcerario. Inoltre gli avvocati ritengono che il processo vada trasferito in un’altra sede giudiziaria per legittimo sospetto. Secondo i legali “nel procedimento ci sono una serie di anomalie. Il processo – sostengono Taormina e Panepinto – non si puo’ celebrare a Caltanissetta, perche’ c’e’ un pregiudizio dei magistrati nisseni con cui l’ex leader di Confindustria ha condiviso per dieci anni il compimento di proficue attivita’ antimafia e rapporti personali, fino alla familiarita’, che non permettono serenita’ di giudizio”. (AGI)