Agrigento

Nuovi verbali del pentito favarese Peppe Quaranta: “Lillo Di Caro è la storia della mafia agrigentina”

Nuove rivelazioni e nuovi verbali del pentito di Favara, Giuseppe Quaranta, vicinissimo al boss di Santa Elisabetta, Salvatore Fragapane ed al figlio Francesco.

In un interrogatorio reso lo scorso 16 marzo avanti ai pubblici ministeri Alessia Sinatra e Claudio Camilleri, ed inseriti agli atti del processo Vultur, presenti il capo ed il vicecapo della Dia – sezione di Agrigento – Roberto Cilona e Tony Caldarella, Quaranta traccia (ed accusa) il boss storico di Cosa nostra agrigentina Lillo Di Caro, oggi in carcere perché coinvolto direttamente nell’inchiesta “Vultur”.

Di Di Caro il pentito Quaranta dice che avrebbe voluto incontrarlo già nel 2013 perché non lo aveva mai conosciuto personalmente e si era attivato in tal senso. Ma, aggiunge il pentito che era andato all’appuntamento con Angelo Di Giovanni (arrestato nell’operazione “Montagna”) non trovai lui bensì “Sindona Angelo (bassino, con i capelli scuri, il cui cognome credo sia Sindona o qualcosa di simile) che si rese disponibile per i Fragapane e che era stato autorizzato da Di Caro. Rimanemmo che ci saremmo visti ma poi fu arrestato, due giorni dopo il nostro primo incontro. Di Caro non si poteva muovere perché era anziano. Queste persone anche se non vanno in giro, essendo pezzi da 90, vengono informati su tutto e lui è storia di Canicattì e in generale di Agrigento; è stato capo provincia ed era in contatto con Riina e Bagarella”.