Agrigento

Onore ad Alfonso Gaglio, scrittore che immaginò il “Pirandello dopo”

Probabilmente era l’ultimo amico rimasto ad Andrea Camilleri.

Alfonso Gaglio è stato uno scrittore “essenziale” e appartato. Lo conobbi tanti anni fa quando insieme a lui e Rosetta Romano, Alfonso Gueli, fondammo il mensile “Proposta” che riuscì a sopravvivere circa otto anni, durata azzardatissima per un giornale locale che pagò la sua libertà cambiando tre tipografie che gentilmente declinavano l’invito e non perché non fossero pagate. Gaglio fu sempre uno strenue sostenitore del giornale edito dalla Cooperativa “Teorema”, scrisse poche volte e volle che la cooperativa presentasse ad Agrigento il primo libro di Andrea Camilleri che allora confessò: ”L’editore mi ha stampato un migliaio di copie e tocco il cielo con un dito”.  Durante l’intervista, nel mio documentario su Andrea Camilleri, si commosse fino alle lacrime rimembrando la loro adolescenza e preoccupato per l’amico Andrea  che ritardava la telefonata. Scrisse opere notevoli e di grande utilità sociale come “Allena il cervello” e una sua opera teatrale “Pirandello dopo” fu messa in scena al “Cine teatro Mezzano” di Porto Empedocle.

Un’opera di straordinaria invenzione letteraria dove immaginava la rivolta dei personaggi pirandelliani contro il loro autore.

Gaglio li faceva incontrare in una sperduta stazioncina ferroviaria in una sorta di ”Via crucis “ delle loro “doléances” di “persone” che non volevano più essere “personaggi”.

Altre sue opere dovrebbero essere ”disseppellite” dalla nostra dimenticanza come “Maschere di vita” (cinque opere teatrali), “La passione di nostro Signore Gesù Cristo” (dramma sacro), “Il gioco è libero” (commedia) e i racconti “Discorso di un trapassato”, “Il divertimento”, “Tra vestiti che volano” e “Memorie di Sicilia”.

Con la scomparsa di Alfonso Gaglio e di Luisa Trenta Musso qualche mese fa, si è fatto davvero il vuoto nella letteratura agrigentina.