Agrigento

Operazione “Lampedusa”, piazze di spaccio gestite dai “mercatisti”: tutti i particolari (vd)

La Polizia di Stato, oggi, ha eseguito 16 misure cautelari emesse dal Gip presso il Tribunale di Palermo, nell’ambito di un’articolata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo – Direzione distrettuale antimafia ed  avviata dal 2106 al 2017, nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti, a vario titolo, responsabili di reati inerenti gli stupefacenti.

Le misure sono state eseguite da personale della Squadra mobile di Palermo, coadiuvato da operatori delle Squadre Mobili di Agrigento, Reggio Calabria e Siracusa.

In particolare, è stata disposta la custodia cautelare in carcere a carico di: Giuseppe Bronte,  palermitano, 24 anni; Salvatore Bronte, palermitano 49 anni; Domenico Stilo, calabrese,  30 anni; Gaetano Rizzo, palermitano 31 anni; Emanuele Rizzo, palermitano 33 anni; Francesco Portanova, palermitano 34 anni; Davide Licata, 32 anni di Grotte;  Salvatore Capraro, 29 anni di Agrigento tutti indagati per associazione a delinquere in materia di stupefacenti.

In esecuzione della medesima ordinanza sono stati  sottoposti a misura cautelare per reati in materia di stupefacenti: Dante Parisi, palermitano 52 anni (in carcere); Vincenzo Terranova, siracusano 50 anni (in carcere); Calogero Vignera, agrigentino 35 anni (domiciliari); Angelo Cardella, agrigentino 46 anni, (obbligo di dimora); Ivan La Spisa, palermitano 31 anni, (obbligo di dimora); Alessandra La Spisa, palermitana 32 anni, (obbligo di dimora); Gianluca Gambino, palermitano 22 anni, (obbligo di presentazione alla p.g).

L’operazione costituisce il risultato di un’articolata attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo – Direzione distrettuale antimafia ed avviata dalla Polizia di Stato, Squadra mobile, nel mese di luglio 2016 e conclusa nel dicembre 2017 relativa ad un associazione a delinquere dedita al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana reperite, tra l’altro, in territorio calabrese e destinate poi ad essere smerciate presso il mercato palermitano, agrigentino  e dell’isola di Lampedusa.

La ricostruzione dei fatti accolta dal Giudice per le indagini preliminari è la seguente:

Promotori dell’associazione a delinquere figuravano Giuseppe Bronte, suo cugino Salvatore Bronte, con precedenti specifici e Gaetano Rizzo, anch’egli pregiudicato.

I primi due curavano il costante reperimento dello stupefacente presso i fornitori, intrattenendo mediante utenze riservate e scambio di sms rapporti diretti con il fornitore calabrese Domenico Stilo ed intervenendo anche presso gli spacciatori attivi nei mercati locali per risolvere problematiche legate al mancato pagamento delle partite di stupefacenti.

Gaetano Rizzo, del rione “villaggio Santa Rosalia” manteneva i rapporti diretti con gli agrigentini Salvatore Capraro e  Davide Licata, occupandosi delle trasferte finalizzate a consegnare a questi ultimi le sostanze stupefacenti del tipo hashish e cocaina da vendere nel territorio di Agrigento e destinate sino all’isola di Lampedusa.

Si appurava che da giugno a settembre 2106, Capraro destinava lo stupefacente acquistato al mercato dello spaccio nell’isola di Lampedusa, località  dove veniva trasportato utilizzando la motonave che parte da Porto Empedocle.

Le forniture fuori provincia venivano realizzate dai congiunti di Gaetano Rizzo, Emanuele Rizzo e Francesco Portanova, rispettivamente fratello e cognato, entrambi con precedenti specifici. Emanuele Rizzo operava, altresì, quale tenutario di una parte della cassa dell’associazione, per lo meno sino al 24.10.2016, data veniva arrestato per il trasporto di Kg. 2 di hashish e gr. 210 di cocaina in cui si rinveniva presso la sua abitazione la somma di 193.000€ in contanti. L’attività di trasporto dello stupefacente era agevolata dall’occupazione lavorativa espletata dai corrieri, venditori ambulanti che quotidianamente si spostavano fuori provincia per lavorare in mercatini rionali. Tra gli acquirenti di stupefacente sul mercato agrigentino, oltre a Salvatore Capraro e  Davide Licata, emergeva  Angelo Cardella, il quale riceveva lo stupefacente anche da Ivan La Spisa, parente di Gaetano Rizzo.

Lo stupefacente raggiungeva la piazza di spaccio al dettaglio di Carini, grazie all’impiego del pusher Gianluca Gambino che effettuava ripetute consegne giornaliere previo appuntamento telefonico.

Nelle indagini emergeva, inoltre, l’attività di Dante Parisi che, unitamente alla nuora Alessandra Pepati, risultava trasportare ed  alienare partite di stupefacente ad acquirenti della Sicilia orientale, tra cui il lentinese Vincenzo Terranova, pregiudicato.

Nel corso delle indagini nel settembre 2017 si individuava una piantagione di indoor di marijuana nel territorio di Villafrati  con arresto di colui che se ne occupava materialmente. Si accertava operare sotto le direttive di Salvatore Bronte.

Nel corso delle indagini sono stati effettuati i seguenti arresti e sequestri:

26/8/2016, arresto di Robertino Rubino, con sequestro di Kg. 4 di hashish e gr. 105 di cocaina.

24/10/2016, arresto di Emanuele Rizzo e sequestro di Kg. 2 di hashish , gr. 210 di cocaina e della somma in contanti di Euro 193.000,00.

3/02/2017,  arresto di Francesco Portanova con sequestro di Kg. 2 di hashish.

27 aprile 2017, arresto di Pietro La Cara e sequestro di 10 kg. di hashish;

5 settembre 2017, arresto di Alberto Calabrese, per la coltivazione di una piantagione indoor di canapa, realizzata  in concorso con Salvatore Bronte.

23 ottobre 2017, a Rosolini (Sr) con la locale Squadra mobile, arresto di Dante Parisi, unitamente alla nuora Alessandra Pepati,  per il trasporto di sostanza stupefacente del tipo cocaina dal peso lordo di kg 1,100.

In sintesi, nel contesto d’indagine si addiveniva al sequestro complessivo di kg. 18 di stupefacente del tipo hashish, Kg. 3,350 di cocaina, 44 piante di marijuana e di 193.000 € in contanti.