Agrigento

Porto Empedocle, il boss ergastolano Salvatore Messina potrà ottenere i benefici carcerari

E’ stato un vero e proprio successo per l’avvocato Salvatore Pennica che ha ottenuto dalla sezione prima della Corte d’Assise di Agrigento, presidente Luisa Turco, una sentenza per alcuni aspetti ardita che consentirà al suo assistito il boss Salvatore Messina, 49 anni, di Porto Empedocle, condannato all’ergastolo per associazione mafiosa, omicidio e tentato omicidio, di poter ottenere i cosiddetti benefici carcerari altrimenti non concedibili.

Infatti, attraverso un complicato ragionamento giuridico Messina aspirava al godimento dei “benefici carcerari”, ossia benefici alternativi come la liberazione anticipata che vengono calcolati 75 giorni ogni 6 mesi di pena scontata; la semilibertà nel caso in cui viene riconosciuta la buona condotta o una misura alternativa che un ergastolano può iniziare a scontare dopo 16 anni di reclusione.

In passato tale beneficio era stato sempre negato dal Tribunale di sorveglianza. Adesso invece,  la Corte d’Assise di Agrigento, accogliendo l’istanza dell’avvocato Pennica, ha stabilito nel dettaglio tutte le pene alle quali l’empedoclino è stato condannato con sentenza definitiva. Con questa ordinanza, di fatto, Salvatore Messina è adesso nelle condizioni di poter chiedere le misure alternative.

Messina, va ricordato, è stato condannato all’ergastolo nel maxi processo “Akragas” per associazione mafiosa omicidio (il favarese Antonino Taiella) e tentato omicidio (l’empedoclino Gaetano Farruggia).