Agrigento

Processo (appello) Icaro: sentenza sentenza il prossimo 31 gennaio

Il prossimo 31 gennaio, i giudici della Corte di appello di Palermo – sempre se non ci dovessero essere repliche – si ritireranno in camera di consiglio ed emetteranno il verdetto del processo di appello scaturito dalla maxi inchiesta “Icaro” che fra il dicembre del 2015 e i mesi successivi, ha fatto finire in carcere una ventina di persone accusate di far parte delle nuove famiglie mafiose dell’Agrigentino.

Oggi hanno discusso gli avvocati Giuseppe Giambalvo e Giuseppe Oddo, difensori del boss Pietro Campo, ritenuto un fedelissimo di Matteo Messina Denaro spiegando le ragioni del perché il loro assistito debba essere assolto.

Sono quattordici gli imputati in questo processo che si celebra con il rito abbreviato (dodici condannati in primo grado). Per tutti il pg Emanuele Ravaglioli, al termine della requisitoria, aveva chiesto la conferma della pena. Si tratta di Pietro Campo, 66 anni, di Santa Margherita Belice, ritenuto “esponente di vertice dell’organizzazione criminale nel territorio”: la pena richiesta  è di 14 anni di reclusione in continuazione con una precedente sentenza. Condanne richieste anche per il presunto capo della famiglia mafiosa di Agrigento, Antonino Iacono, 64 anni detto “Ninu u giardinisi”  (chiesta la conferma della pena in continuazione a 14 anni e 8 mesi di reclusione), per  Francesco Messina, 61 anni, cugino del padre del boss Gerlandino Messina, in primo grado è stato condannato a 14 anni e 8 mesi di reclusione con l’accusa di essere stato il nuovo capo della cosca di Porto Empedocle; Francesco Capizzi inteso “il milanese”, 50 anni, di Porto Empedocle (10 anni); Francesco Tarantino inteso “Paolo”, 29 anni, di Agrigento (10 anni); Mauro Capizzi, 47 anni, di Ribera (10 anni e 8 mesi); Santo Interrante, 34 anni, di Santa Margherita Belice (10 anni); Giacomo La Sala, 47 anni, di Santa Margherita Belice (10 anni e 4 mesi); Rocco D’Aloisio, 46 anni, di Sambuca di Sicilia (10 anni); Tommaso Baroncelli, 40 anni, di Santa Margherita Belice (8 anni e 8 mesi); Emanuele Riggio, 45 anni, di Monreale (3 anni e 4 mesi) e Diego Grassadonia, 54 anni, di Cianciana (10 anni).

Per Giuseppe Lo Pilato, 47 anni, di Giardina Gallotti e Leonardo Marrella, 41 anni, di Montallegro, entrambi assolti in primo grado, è stata chiesta la condanna a 8 anni di reclusione per l’accusa di associazione mafiosa.

Adesso il processo è arrivato alla fine: il prossimo 31 gennaio eventuali repliche e dritti in camera di Consiglio per la sentenza.