Agrigento

Processo D’Orsi: Pg chiede condanne più severe per l’ex presidente (che replica) ed assoluzione per Gennaro

Riformare la sentenza di primo grado (condanna ad un anno) e condannare l’ex presidente della Provincia regionale di Agrigento, Eugenio D’Orsi a quattro anni e mezzo di reclusione. Non doversi procedere, per intervenuta prescrizione, nei confronti dell’ex vice segretario generale dell’ex Provincia regionale, Ignazio Gennaro, che in primo grado era stato condannato ad otto mesi.

E’ questa la requisitoria del sostituto procuratore generale, Emanuele Ravaglioli, che oggi ha concluso il suo intervento davanti i giudici della Corte d’appello di Palermo.

In primo grado D’Orsi era stato assolto da quasi tutte le accuse, quasi quaranta capi di imputazione per abuso d’ufficio, truffa, concussione e peculato, venendo condannato per il rimborso di una dozzina di pranzi o cene alcune delle quali consumate in paninerie ed autogrill.

Di diverso parere il Pg Ravaglioli che ha ritenuto di far rientrare tra i reati commessi anche la vicenda della costruzione della villa di Montaperto che secondo il Pg avrebbe visto D’Orsi beneficiare di sconti consistenti, grazie al suo ruolo istituzionale, praticati da professionisti ed imprese.

L’ex presidente della Provincia, D’Orsi, a commento dell’udienza appena conclusa ha dichiarato: “Trovo alquanto strano che in una aula del tribunale, il cui precipuo impegno è stabilire la verità al di là di ogni ragionevole dubbio, rifugiarsi in un tecnicismo per non farla emergere.

Pur di condannarmi, non avendo digerito l’assoluzione di primo grado si arriva a definire un giudice, di alto spessore morale e professionale molto indulgente nei miei confronti (per la cronaca non mi ha risparmiato nulla) e si dà credito ad uno che ho denunciato per estorsione e per un fatto che non riguarderebbe la mia attività nell’Ente Provincia. Mi avrebbe fatto degli sconti!

E’ arrivato il momento di chiedersi: “A chi conveniva farmi fuori?”

Purtuttavia, da uomo che ha sempre creduto alle Istituzioni, accetterò con rispetto, tutte le sentenze che dovessero arrivare.

Vi prego, andate a leggere i documenti che mi riguardano e parlate con i dipendenti della Provincia, in molti mi detestavano, oggi, sanno che la mia amministrazione gli consente ancora di percepire gli stipendi, avendo eliminato sprechi e malaffare. I miei guai iniziano proprio per questo?”