Agrigento

Processo “Icaro”, difensori si oppongono alla testimonianza del pentito Quaranta

Raffica di opposizioni, richiesta di procedere nel modo più celere, ad opera degli avvocati Giovanni Castronovo, Francesco Oddo e Marco Clementi, nell’interesse dei loro assistiti, avverso le richiese del Procuratore generale presso la Corte d’appello di Palermo, Rosalia Cammà  di riaprire ilo dibattimento ed interrogare il pentito favarese Giuseppe Quaranta  e di sospendere i termini della custodia cautelare.

Il processo è una costola dell’inchiesta Icaro che si sta svolgendo col rito abbreviato ed è giunto nella fase del secondo grado dinanzi la Terza sezione della Corte di Appello di Palermo presieduta da Nino Napoli.

La sentenza dello stralcio abbreviato è stata emessa il 21 luglio dello scorso anno dal Gup di Palermo Roberto Riggio: dodici le condanne e dieci le assoluzioni. Otto imputati, assolti in primo grado, non figurano nella lista dell’appello perché le sentenze non sono state impugnate e sono diventate definitive.

Questo il dettaglio della sentenza con fra parentesi le richieste del Pm: 14 anni e 8 mesi in continuazione (20 anni) per Antonino Iacono inteso “Ninu u giardinisi”, 61 anni, residente nella frazione di Giardina Gallotti, 14 anni e 8 mesi (20 anni) per il capo della famiglia mafiosa di Porto Empedocle, Francesco Messina, 58 anni, zio del boss Gerlandino Messina; 10 anni (12 anni) per Rocco D’Aloisio, 46 anni, di Sambuca di Sicilia; e 8 anni e 8 mesi (9 anni) per Tommaso Baroncelli, 40 anni, di Santa Margherita Belice; assolto Domenico Bavetta, 34 anni di Montevago (9 anni); assoluzione (12 anni di reclusione) per Giuseppe Picillo, 53 anni, di Favara; 10 anni e 8 mesi (9 anni) per Mauro Capizzi, 47 anni, di Ribera, assoluzione (9 anni) per Gioacchino Iacono, 36 anni, di Realmonte, assoluzione (9 anni) Giuseppe Lo Pilato, 44 anni, di Giardina Gallotti; 14 anni complessivamente in continuazione per Pietro Campo, 65 anni, di Santa Margherita Belice (20 anni); assoluzione (8 anni di reclusione) per Giovanni Campo 25 anni; 10 anni (12 anni) per Francesco Capizzi inteso “il milanese”, 50 anni, di Porto Empedocle, 10 anni (12 anni) per Francesco Tarantino inteso “Paolo”, 29 anni, di Agrigento, residente a Porto Empedocle; 10 anni e 4 mesi (14 anni) per Giacomo La Sala, 47 anni, di Santa Margherita Belice; assoluzione (6 anni) per Piero Guzzardo, 37 anni, di Santa Margherita Belice; assoluzione (12 anni) per Gioacchino Cimino, 61 anni, di Agrigento residente a Porto Empedocle, 10 anni (12 anni) per Santo Interrante, 34 anni, di Santa Margherita Belice; assoluzione (8 anni) per Francesco Pavia, 35 anni, di Porto Empedocle; 3 anni e 4 mesi (6 anni) per Emanuele Riggio, 45 anni, di Monreale; assoluzione (3 anni e 4 mesi) per Domenico Cucina, 48 anni, di Lampedusa, assoluzione (otto anni) per Leonardo Marrella 38 anni di Montallegro e 10 anni (15 anni) per Diego Grassadonia, 54 anni, di Cianciana

Gli avvocati Castronovo, Oddo e Clementi hanno argomentato sostenendo che non è assolutamente necessario ed indispensabile si fini del decidere interrogare il pentito Quaranta e poi perché si tratta di una richiesta che dilata i tempi processuali, essendo quindi in antitesi con le ragioni di economia sottese alla scelta del rito abbreviato.

Opposizione anche alla sospensione dei termini d custodia cautelare proprio perché – affermano i legali –  è il Pg che con questa richiesta vuole allungare i tempi del processo.

La Corte presieduta da Nino Napoli si è riservata di decidere all’udienza del 24 luglio