Agrigento

Rifiuti ad Agrigento, Carlisi: “la città al collasso, c’è bisogno di un mea culpa”

A seguito dei disservizi legati alla raccolta differenziata ad Agrigento, il Sindaco di Agrigento in una nota stampa di ieri ha dichiarato: “Mi scuso con i miei concittadini e con i turisti che soggiorno ad Agrigento. Domattina, insieme all’Assessore Hamel incontreremo il Procuratore della Repubblica”.

Di fronte a queste dichiarazioni, la consigliere pentastellata Marcella Carlisi commenta:  “Fumo negli occhi. L’amministrazione comunale annuncia che andrà in procura per il tema caos rifiuti. Confessi anche i propri peccati. Ieri le patetiche scuse del sindaco dovevano spostare l’attenzione (e le colpe?) su altri soggetti. Tutto ciò dopo mesi di trattative e tentativi di conciliazione che sono finiti anche davanti al prefetto. Da 3 anni il M5S chiede all’amministrazione di istituire i necessari controlli sui diversi servizi erogati alla cittadinanza.  Nessuna azione. Solo un” vedremo/faremo” che in 3 anni non ha prodotto nulla. L’appalto prevede ore di lavoro e un numero preciso di lavoratori, non prevede che si pulisca tutta la città con la bacchetta magica. Se prendo una domestica ad ore e le pago 3 ore non posso pretendere tutta la casa pulita se ci vogliono 10 ore per farlo. Altra cosa è controllare l’efficienza del lavoro svolto: tutte le massaie lo sanno e seguono la propria lavorante durante il servizio. Se ci sono inefficienze contestabili  si vada alla denuncia. Il sistema rifiuti, precisa Carlisi, è al collasso perché progettato per un numero minore di utenze. Minore rispetto a quello indicato dalla SRR nel nuovo appalto, minore rispetto alle utenze autodenunciatesi e che dicono di aver scovato. Il numero è quasi raddoppiato mentre i lavoratori sono diminuiti e ancora si prevede di diminuirli. Certamente le colpe per il progetto sottodimensionato, il mancato controllo, il mancato avviso dell’imminente inizio della differenziata alle grandi utenze (tra cui carcere e ospedale), la chiusura delle isole ecologiche, la mancanza di regole certe per l’effettuazione e la fruizione del servizio attraverso un apposito regolamento non si possono addebitare a ditte e lavoratori e nemmeno agli “incivili”. C’è bisogno, conclude Carlisi,  di un vero “mea culpa”. Agrigento ha bisogno di un’amministrazione che affronti le proprie responsabilità e non vi si sottragga.  Altrimenti tutti a casa”.