Agrigento

“Sabbia nera” apre gli incontri del Caffè letterario della Questura di Agrigento

Sabbia Nera” è un romanzo che inizia in sordina, incerto, quasi monotono ma che poi vive un grande crescendo, un giallo che ha il grande pregio di svegliare l’attenzione del lettore e di incalzarlo con una trama che si svela accattivante, moderna e veloce”.

“ Intrigato ed intrigante si legge tutto in fiato.”

 “Un giallo avvincente e perfettamente strutturato”.

 “Un giallo che segue schemi piuttosto di maniera, con una protagonista poco convincente e francamente abbastanza banale”. ”Scoperta sorprendente! Una raffinata storia gialla ambientata in una Sicilia diversa da quella di Camilleri, ma

non meno interessante.

Cristina Cassar Scalia e Enzo Alessi
La poliziotta lettrice, Cristina Zarcone
Il questore Maurizio Auriemma

Preceduto da una ventata di opinioni dei lettori soddisfatti “Sabbia nera” di Cristina Cassar Scalia è stato scelto dalla Questura di Agrigento e dall’associazione Emanuela Loi, per inaugurare gli incontri estivi del suo caffè letterario “Sulla strada della legalità”.

L’iniziativa è giunta alla sua quinta edizione ed è molto sostenuta dall’attuale questore Maurizio Auriemma  che tra l’altro ha potenziato di molto gli incontri primaverili del caffè letterario destinati agli studenti delle scuole superiori.

Oltre ad Auriemma erano presenti il prefetto Caputo, il vice questore Giuseppe Peritore e il comandante la Capitaneria di Porto Empedocle Filippo Maria Parisi.

Diverse le novità di questa quinta edizione a iniziare della sobria e nuova scenografia con un grande tricolore che campeggia alle spalle dei relatori i quali saranno diversi di volta in volta; il logo della Questura ben visibile insieme al manifesto della programmazione, infine l’inserimento di una poliziotta, Cristina Zarcone, come lettrice delle pagine del libro in esame e che ha fatto da spalla alle letture del  moderatore Enzo Alessi.

Tutto volto a denotare  il rilievo che viene dato alla manifestazione che quest’anno ha avuto inizio  il giorno dopo Via D’Amelio e con in più l’eco del  tragico resoconto delle motivazioni  depositate dai giudici.

Meno male che il romanzo della Cassar Scalia pare sia leggero e catturante andando incontro a una verità giudiziaria che tiene lontana, per scelta della scrittrice, una verità politica che poteva impensierire o scontentare il lettore. Quasi un provvidenziale controcanto alla ruvida e trucida relazione dei giudici palermitani.

In memoria, la poetessa Ilardi ha letto una poesia dedicata a Paolo Borsellino.

Il romanzo della Cassar è ambientato a Catania, dove  in una villa alle pendici dell’Etna viene trovato un cadavere mummificato. Le indagini si svolgono  in una  città di Sant’Agata  avvolta di misteri nereggianti come il  pulviscolo appiccicaticcio e corrosivo che la inonda dopo le frequenti eruzioni.

Una metafora? Chiede il relatore Alessi.

La risposta non poteva essere che si, ma quando il vostro cronista chiede se alla fine la scrittrice abbia  optato anche  per una verità politica, la risposta è che si era privilegiata quella giudiziaria.

E dire che una grande tradizione letteraria siciliana scrivendo di Catania (uno dei paesi canaglia oggi come ieri) non abbia mai dribblato “l’effetto fattore” politico.

Evidentemente oggi, anche i famosi “cento colpi di spazzola (catanese) prima di andare a dormire” dovevano avere l’effetto erotizzante  di un proditorio depistaggio. Con sommo gaudio dei cavalieri del lavoro e degli editori.

E’ stato fatto notare che il libro della Cassar ha il piglio immediato di una sceneggiatura cinematografica  con diversi altri elementi che la imparentano  con quel gran divoratore di cibo che è il commissario Montalbano e con la scrittura siculo-camilleriana.

Originaria di Noto, Cristina Cassar Scalia, ha fatto intendere che “Sabbia nera” potrebbe essere il primo di una lunga serie di noir con protagonista il vicequestore Vanina Guarrasi.

L’editore Einaudi l’ha già prenotata.