Agrigento

Teatro, morto a 72 Gilberto Idonea. Cavallaro: “Perdita per la Sicilia e per il Paese tutto”

E’ morto l’attore catanese Gilberto Idonea. Aveva 72 anni.

Il decesso è avvenuto in seguito a un arresto cardiaco che lo ha colto mentre era in casa. Un grave lutto per Catania e per tutti i Catanesi, ma soprattutto per il mondo dello spettacolo e del teatro che oggi perde uno dei figli più illustri.

 “Se ne è andato l’erede di Angelo Musco, il grande interprete di Malena, del Consiglio d’Egitto, di tante Piovre televisive e di mille rappresentazioni teatrali capaci di inchiodare un pubblico di ogni età all’ironia di Pirandello, alle introspezioni di Sciascia, alla semplicità e alla sagacia del teatro popolare, commenta il Presidente della Strada degli scrittori, Felice Cavallaro. Ma se ne è andato troppo presto Gilberto Idonea. E ci sembra uno scippo alla vita, all’arte, a un mondo teatrale in passato popolato anche da piccole figure di cui omettiamo il nome, colpevoli di non avere sempre saputo quotare la grandezza di un protagonista invece apprezzato, giusto per fare un nome, da Giuseppe Tornatore. E osannato da spettatori devoti, pronti ad accorrere ad ogni performance, come ci capitò di constatare in teatri sold out da Catania a Palermo, per il suo “One man Show”, per spettacoli come “La finestra” e per tante messe in scena portate in giro per il mondo, in città europee e oltreoceano, dagli Stati uniti all’Argentina.
La scomparsa di Gilberto è una perdita per la Sicilia e per il Paese tutto. Ed è un vuoto incolmabile per gli amici della “Strada degli Scrittori”, sottolinea Cavallaro, che fra Caltanissetta e Agrigento lo hanno avuto come primo “ambasciatore”. Non dimenticheremo la generosità dell’artista che recitò un riadattato monologo dando voce a Don Mariano Arena e al Capitano Bellodi, ai personaggi del Giorno della civetta nella piazza di Racalmuto, nel paese di Leonardo Sciascia. Appunto, uno dei primi passi compiuti cinque anni fa lungo la Strada, affiancati dall’incoraggiamento di Gilberto che adesso, nonostante la pena dell’assenza, echeggerà più forte”.