Agrigento

Tommaso Amodeo, socialista di provincia che sfidò fascismo: Pierluigi Bersani lo ricorda ad Agrigento

“Il perito agronomo Tommaso Amodeo da Sambuca di Sicilia ha sempre professato e messo in pratica le teorie sovversive. Appartenente a famiglia dalla tradizione socialista più spiccata, non ha mai tralasciato di mettersi in mostra in ogni occasione, e nei circoli e nelle piazze èstato l’assertore estremo del verbo internazionale”.
La proposta di assegnazione al confino di polizia, su carta intestata della Legione Territoriale dei Carabinieri Reali, porta la data del 22 giugno 1928 ed è firmata dal tenente Rodolfo Marcucci.
Un documento che costituisce anche uno spaccato della vita quotidiana di un militante antifascista in Sicilia durante il ventennio. Tommaso Amodeo, che all’epoca aveva 31 anni, dopo 50 giorni di carcere venne effettivamente inviato al confino il 7 agosto di quell’anno a Lipari, dove conobbe alcuni compagni illustri come Parri, Rosselli, Lussu, Nitti e tanti altri.
La vita e l’impegno politico di quel giovane socialista di provincia, segretario della sezione locale del suo paese a soli 18 anni e animatore delle lotte contadine, sarà ricordata sabato prossimo, in occasione di un convegno che si svolgerà nella sede del Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento (Case Sanfilippo, ore 17:30). All’incontro parteciperanno il leader di Mdp art. 1 Pierluigi Bersani, il senatore Giuseppe Montalbano, figura storica del Pci siciliano, e l’imprenditore Rosario Amodeo, figlio di Tommaso, autore di un saggio sulla figura del padre che raccoglie anche tutta la documentazione relativa alla proposta di invio al confino.
“L’Arma di Sambuca – si legge sempre nel rapporto del tenente Marcucci – ha sempre visto in lui la mente direttiva dei social-comunisti del luogo. L’opera di epurazione politica di Sambuca di Sicilia, che è a buon punto, non può dirsi compiuta, nè lo sarà mai, se l’Amodeo Tommaso verrà lasciato nella libertà di cui gode in atto”.
E in un altro rapporto dell’Arma, firmato questa volta dal comandante della Divisione di Agrigento, il maggiore Alessandro Borzoli, il ricorso presentato dallo stesso Amodeo contro l’invio al confino viene respinto con la motivazione che “fino al giorno dell’arresto non cessò di svolgere propaganda socialista massimalista”. L’ufficiale ricorda anche che “il sovversivo in parola, già Tenente di complemento del Regio Esercito, venne rimosso dal grado per manifestazione pubblica di opinioni ostili alla Costituzione”.
Un provvedimento bruciante per un patriota come Amodeo, che durante la Grande Guerra era partito a 19 anni per il fronte e che verrà poi riabilitato. A Lipari dove rimase al confino per tre anni, fino al 22 giugno 1931, Tommaso Amodeo conobbe anche una giovane donna francese, Lidia Vichier, che sarebbe diventata sua moglie. Rientrato a Sambuca col vincolo del monito, alla caduta del fascismo l’esponente socialista fu nominato dal Cln come il primo sindaco della Liberazione nel Comune che, non a caso, sarà poi soprannominato la “piccola Mosca”.