Agrigento

Trattamento “benevolo” per Arnone, i cittadini si interrogano

Premessa doverosa: questo giornale ha sempre avuto il massimo rispetto per la Magistratura e per le decisioni che essa assume, fermo restando il diritto di critica nelle forme e nei modi consentiti dalla legge.

Ebbene, con tutto il garbo possibile, noi non abbiamo compreso il trattamento ” benevolo ” riservato al pluricondannato  Giuseppe Arnone.

La vicenda è sulla bocca di tutti. Molti non hanno condiviso, altri non hanno capito e noi, invece, abbiamo interpellato fior di avvocati, e tutti si sono detti stupiti per l’indulgenza verso l’ex ambientalista che traspare evidente dalla lettura del provvedimento di affidamento in prova ai servizi sociali che Grandangolo ha messo a disposizione dei lettori.

Si applicano ad Arnone prescrizioni assai blande, che non si sono mai viste per nessun altro!

Nella maggioranza, se non nella totalità dei casi, in presenza delle molteplici altre condanne del “nostro”, che peraltro non ha mostrato alcuna resipiscenza né pentimento, vi sarebbe stato rigetto della richiesta di misura alternativa alla detenzione e quindi, quanto meno, detenzione domiciliare con divieto assoluto di comunicare con chicchessia!

Per Arnone, no!

Un ladro di energia elettrica viene sbattuto in galera senza pietà. Chi commette reati contro l’amministrazione della giustizia (che è cosa ben diversa e ben più grave di un ladro di polli) viene punito, incredibile ma vero, mandandolo a lavorare.

Anzi, come pare, entro i dieci giorni decorrenti dalla notifica del provvedimento e la presentazione davanti alla competente autorità che dovrà vigilare sulle condotte del condannato, Arnone potrà ancora insultare ed insolentire chi vuole! E lo ha già fatto insultando il direttore di questo giornale.

Prova ne sia che, in meno di 48 ore, ha postato su YouTube una serie delirante di video diffamatori e calunniosi!

Uno per tutti, quello in cui accusa la procura agrigentina di aver “insabbiato” un’indagine, quella su Girgenti Acque, che sarebbe stato lui a far scattare!

Ma dove, quando?

Come fa Arnone a dire simili scempiaggini?

Sull’inchiesta  riguardante Girgenti acque, questo giornale per ovvie ragioni di opportunità, non scriverà una riga se non le comunicazioni ufficiali.

Ma, resta ancora qualcosa da dire: come ben sa chi ha letto il recente provvedimento di proroga delle indagini notificato agli indagati, l’inchiesta fu iniziata ad Agrigento, poi trasmessa a Palermo e infine, pochi mesi fa, di nuovo trasferita in viale Mazzini, ove il procuratore Patronaggio non ha perso tempo ed ha costituito un pool che lavora alacremente.

Come può, dunque, Arnone accusare impunemente i magistrati senza alcuna conseguenza da parte del Tribunale di Sorveglianza? Così come può continuare a dire che l’inchiesta scaturisce da sue iniziative quando tra le carte della stessa inchiesta Arnone figura per altro?

Perché Arnone può permettersi di tenere comportamenti che a nessun altro sarebbero consentiti?

E quale Potere, chiediamo noi?

Infine una chicca finale, Arnone dovrà prestare collaborazione all’associazione Le Misericordie, quella di Russo Cirillo, il candidato sindaco di Agrigento di tanti anni fa, protagonista con lo stesso Arnone di esilaranti dibattiti televisivi.

Se non ci fosse da piangere per questa autorizzazione, ci sarebbe da ridere a crepapelle per giornate intere!

Per favore, qualcuno spieghi perché tanti, troppi, forse, e ribadiamo forse, hanno ancora paura di questo personaggio che in realtà non è in grado di far spaventare nemmeno un coniglio!