Agrigento

Uil, Acquisto: “Speriamo che il Governo Musumeci sia consequenziale ed imprima dei risultati per i siciliani”

“La nostra organizzazione sindacale, come del resto i siciliani, aspettano con impazienza la nomina dei vertici della burocrazia regionale da parte del governo in carica”. Cosi il Segretario Provinciale della UIL, Gero Acquisto, che  interviene sul tema dello spoyls system della burocrazia regionale e della loro nomina da parte della giunta Musumeci.

“In questi anni, si legge nella nota di Acquisto, purtroppo oltre a mancare una politica forte, autorevole nella scelte di governo, abbiamo riscontrato una burocrazia e dei burocrati che non hanno accelerato per molti versi la spesa e le progettualità a favore dello sviluppo e degli investimenti. Una macchina, quella regionale, che si è caratterizzata per i troppi intoppi e cortocircuiti e che non ha dato slancio alla spesa produttiva. La nostra economia, le nostre imprese e i nostri lavoratori e i giovani aspettano che i nuovi 27 dirigenti generali dei dipartimenti dei 12 Assessorati, e i nuovi dirigenti degli uffici equiparati,  siano scelti solo per le loro competenze e capacità professionali e curriculari; pertanto che siano nominati gli uomini più esperti e determinati in un processo di cambiamento totale del ramo dell’amministrazione che andranno a dirigere”.

“Basta scelte che seguono logiche di appartenenza politica, commenta il segretario Uil. Ci sono tante categorie, dai forestali ai contrattisti, dagli Asu agli Lsu, e tante altre categorie che aspettano segnali di buona amministrazione e di trovare le giuste soluzione alle problematiche in essere. Non vorremmo trovarci davanti ad un Presidente Musumeci ed a una giunta che parlano di un profondissimo cambiamento allo status quo, per invece ritrovarci solo dei cambi di facciata che non siano di rilancio e di rottura.Vogliamo sperare e credere che questo governo sia consequenziale ed imprima dei risultati per i siciliani, lavorando per il bene della collettività e della crescita occupazionale e sociale, diventando una Regione modello; una Regione che non sia più additata per le sue lentezze e per i ritardi cronici, dovuti a instabilità di governo e di una macchina organizzativa e di vertice che non ha finora prodotto crescita a cascata per il nostro sistema produttivo.