Quattro “delittazzi” sull’asse Favara-Porto Empedocle, passando per Naro e il Belgio: il punto

Quattro nomi, quattro “delittazzi”: Carmelo Bellavia, alias “Carnazza”, Salvatore Terranova, alias “Tito Camomilla”, Mario Jakelich ed il ferimento di Maurizio Di Stefano, alias “Furia” e, infine, l’omicidio di Carmelo Ciffa.
Sono questi i quattro grattacapi che, negli ultimi 365 giorni, hanno inevitabilmente rotto quella apparente tranquillità che vigeva nella provincia di Agrigento. Ci siamo interrogati a lungo sulla presenza di un collegamento, di un filo logico che possa tenere ben saldi questi quattro casi.
Proviamo a ricostruirli, a conoscere i personaggi coinvolti e tracciare possibili incroci. Un asse che percorre le strade di Favara e Porto Empedocle ma anche Naro e Liegi, in Belgio.
Quello che emerge, il contesto e le modalità di uccisione, non promettono nulla di buono.
Il 27 gennaio 2015, in via Fausto Coppi, una raffica di pallottole colpisce Carmelo Bellavia, alias “Carnazza”, mentre stava per chiudere il suo deposito di bibite, attività che aveva messo su proprio poco tempo prima. Per comprendere in fondo il delitto Bellavia, però, bisogna scavare indietro nel tempo, ancora prima di quel 27 gennaio. In tal senso, sono due le date che è fondamentale tenere a mente: agosto 2003 e ottobre 2010. La prima rappresenta l’omicidio di Carmelo Milioti, braccio destro dell’ex capo mafia della provincia, Maurizio Di Gati.

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