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Agrigento, processo Discount (con momenti di tensione): Giuseppe Burgio condannato ad 8 anni di reclusione

L’imprenditore empedoclino Giuseppe Burgio, 54 anni, ex re della grande distribuzione, è stato condannato in primo grado alla pena di 8 anni di reclusione per il reato di bancarotta nell’ambito del processo “Discount”.

 La Procura, rappresentata dai sostituti procuratori Alessandra Russo e Simona Faga, ne aveva chiesti 12 anni e mezzo. Si chiude così il primo capitolo relativo al processo scaturito dall’operazione “Discount”, condotta dalla Guardia di Finanza agli ordini del colonnello Fabio Sava, nell’ottobre 2016. L’ accusa mossa nei confronti di Burgio, oggi confermata quasi totalmente dalla sentenza di primo grado (assolto per una distrazione di 1 milione di euro), è quella di bancarotta fraudolenta con una distrazione di beni di oltre 50 milioni di euro.

Momenti di tensione si sono registrati nel corso delle dichiarazioni spontanee di Burgio in aula, prima della sentenza letta dal presidente Luisa Turco, quando una donna (parte civile nel processo) ha dato del bugiardo all’imprenditore. Quest’ultimo è stato condannato anche al risarcimento del danno nei confronti di oltre 70 persone – difese a vario titolo dagli avvocati Santino Russo, Graziella Vella e  Genovese – ammesse come parte civile.

L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza di Agrigento, muove i primi passi tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012. In totale sono quattro le società coinvolte nella bancarotta: la “Cda spa”, sicuramente quella più di rilievo, la “Gestal srl”, la “Ingross” e “G.S.B srl”. Una storia che poggia le sue fondamenta in un contesto sociale ed economico di pura crisi, come quello agrigentino, e che ha permesso dunque il protrarsi, assumendo dimensioni di tale portata, sostanzialmente per due ragioni: una compiacenza sociale ed una bancaria.

E’ indubbiamente decisivo l’intervento di istituti bancari, come l’Unicredit, per alimentare e tenere ancora in vita un meccanismo del genere. Le indagini che hanno per oggetto Giuseppe Burgio finiscono, inevitabilmente, per concentrasi sull’istituto bancario che per la Procura, inspiegabilmente, ha permesso di fatto la possibilità al gruppo imprenditoriale di continuare le proprie attività (Discount Bis che vede 32 indagati di cui molti funzionari Unicredit).