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Blitz “Delirio”: affari e rinascita, manager-boss tra 28 arrestati; nomi, video e foto

I 47 indagati, destinatari delle misure restrittive – tra detenuti in carcere, arresti domiciliari e obbligo di dimora – sono accusati a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso, riciclaggio, traffico di sostanze stupefacenti, ricettazione, usura ed estorsione aggravata.

In carcere sono finiti: Raffaele Favaloro, Giuseppe Corona, Maurizio Caponnetto, Vito Virzì, Stefano Madonia, Luigi Miceli, Alessandro Bronte, Gianpiero Giannotta, Domenico Lo Iacono, Calogero Naso, Carmelo Naso, Salvatore Buccheri, Giuseppe Giurintano, Salvatore Salamone, Gioacchino Salamone, Giuseppe Salamone (classe ’62), Giuseppe Salamone (classe ’68), Gregorio Palazzotto, Sandro Diele, Claudio Demma, Paolo Lo Iacono, Croce Siragusa.

Arresti domiciliari per Nicolò Riccobene, Michele Siracusa, Giuseppa Mandarano e Antonino Salerno.

Divieto di dimora a Palermo per Rosario Armetta, Pasquale Fantaci, Giuseppe Abbagnato, Francesco Paolo Trapani, Massimiliano Cocco, Salvatore Giglio, Giuseppe Pecoraro, Giosuè Lo Piccolo, Giovanni Russo, Aurelio Perrino, Salvatore Calabrese, Aldo Calandra, Francesco Calandra, Giuseppe Tarantino, Domenico Milazzo, Emanuela Milazzo, Roberto Bonaccorso, Maria Laura Bonaccorso, Salvatore Sanfratello.

Alessandro Bronte
Carmelo Naso
Croce Siragusa
Domenico Lo Iacono
Gianpiero Giannotta
Gioacchino Salamone
Giuseppe Corona
Giuseppe Giurintano
Giuseppe Salamone, cl 62
Giuseppe Salamone, cl 68
Gregorio Palazzotto
Loredana Ruffino
Maurizio Caponnetto
Paolo Lo Iacono
Raffaele Favaloro
Salvatore Buccheri
Stefano Madonia

L’attività trae origine dall’approfondimento di alcune risultanze emerse, nel 2014, nell’ambito dell’inchiesta “Apocalisse”. Nel corso delle indagini è emerso che Corona gestiva una pluralità di attività economiche – tra cui la Caffetteria Aurora, formalmente gestita dal cognato e sequestrata – intestate a prestanome, per eludere le misure di prevenzione patrimoniali e agevolare il reimpiego di beni e denaro di provenienza illecita.

Iniziative imprenditoriali sovvenzionate mediante l’impiego di proventi illeciti derivanti, per lo più, dal traffico di sostanze stupefacenti.

Individuati, inoltre, specifici interessi nel settore del commercio di metalli preziosi da parte di soggetti legati alla criminalità organizzata. In tale ambito, è stato individuato il ruolo di primaria importanza ricoperto da un altro esponente di Cosa nostra, Raffaele Favaloro – figlio di Marco, collaboratore di giustizia e personaggio abbastanza trasversale rispetto ad altri mandamenti mafiosi – il quale in un trentennio ha instaurato stretti legami personali e di affari con diversi mafiosi: un qualificato punto di riferimento di importanti esponenti criminali per la realizzazione di affari nel settore dei preziosi, per il suo stabile inserimento nel contesto mafioso delle cosche di Resuttana e Borgo Vecchio.

Blitz Delirio, l'arresto di Corona
Blitz Delirio, le intercettazioni
Blitz Delirio, le intercettazioni
Blitz Delirio, le intercettazioni
Blitz Delirio, le intercettazioni
Blitz Delirio, Marco Favaloro intercettato

Fondamentale apporto ha così fornito l’approfondimento delle segnalazioni per operazioni sospette riguardanti specifiche anomalie riscontrate da alcuni Compro oro. Accertato l’indebito utilizzo del locale ‘Monte dei pegni’ come strumento per ripulire i preziosi rubati: il materiale veniva ceduto al banco da ‘teste di legno’ per poi essere acquistato dai soggetti incaricati dalle consorterie criminali, che venivano così a trovarsi in possesso di beni con provenienza certificata.

Nell’operazione si è dato corso al sequestro preventivo – anche per equivalente – di vari beni immobili e somme di denaro depositate su conti correnti riconducibili agli indagati ed alle imprese individuali, nonchè al sequestro di 15 attività commerciali attive prevalentemente nel settore della somministrazione di alimenti e bevande e dei giochi e scommesse, per un valore complessivo pari a oltre 6 milioni di euro.

Questo l’elenco dei beni sequestrati a presunti prestanome: appartamento in via Isidoro Carini a Palermo (intestato a Domenico Milazzo e Concetta De Santis), appartamenti e terreni a Carini, in via Prise, e a Palermo in via Isidoro Carini (intestati ad Emanuela Milazzo); le ditte individuali “Milazzo Emanuela” (via Simone Corleo 12, Palermo), “Russo Giovanni” (via Ximenes 35, Palermo), “Trapani Francesco Paolo” (via Principe di Scordia 173, Palermo); appartamenti intestati a Giuseppa Mandarano in via Giuseppe Impastato e uno in via Ruggero Loria, a Palermo. Ed ancora una serie di attività commerciali: ”Bebé Bom Bom di Bronti Cristina” di via Telesino, Cotasa srl (centro scommesse in piazza Don Bosco 7/H), Cabo srl (centro scommesse in via Cala 64), Debo srl (centro scommesse) di via Ruggero Loria 78, Medi Games di via Biagio Petrocelli, 3/A, sala giochi di “Gnoffo Angela” in via Alfonso Amorelli 12, alimentari di “Gianpiero Giannotta” con sedi in vicolo Appalto e in via dei Materassai, ditta Oliveri Nunzio con bar in via Cappuccini 124 e via Papireto 39, ditta individuale David Anna che gestisce un bar in via Papireto 66, ditta individuale Calandra Aldo che gestisce due bar in vicolo Caracausi e via Cala 84, Caffetteria Aurora di via Francesco Crispi: un appartamento e un terreno intestati a Giuseppe Corona che si trovano in via Barbarigo.

Tra i colletti bianchi arrestati, l’avvocato Nico Riccobene, finito ai domiciliari; divieto di dimora per l’imprenditore Giuseppe Tarantino, gestore del bar Alba di Mondello, sequestrato il bar Alba. Impegnati nell’operazione circa 250 militari della Guardia di finanza, tra cui baschi verdi e unità cinofile per la ricerca di armi ed esplosivi, oltre a mezzi aerei.