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Blitz “Delirio”, in manette “cassiere” di Cosa Nostra (su fb postava foto con vicepremier Di Maio): 28 arresti (anche un avvocato) vd

Ventotto arresti a Palermo – 24 in carcere e 4 ai domiciliari – nell'”Operazione Delirio” del Nucleo di Polizia valutaria della Guardia di finanza contro la criminalita’ organizzata.

Boss, gregari, prestanome e professionisti, come un avvocato finito ai domiciliari.

Nella rete anche 19 indagati – tra cui il titolare di un bar della borgata marinara di Mondello – per i quali è  stato disposto il divieto di dimora in città. Un duro colpo assestato ai nuovi progetti di rinascita di Cosa nostra e ai suoi affari.

Giuseppe Corona

Così, in manette finisce anche Giuseppe Corona, molto più di un cassiere di un bar di fronte al porto, la Caffetteria Aurora (che nel profilo facebook posta una bella foto di Corona con il vicepremier Di Maio e il deputato Cancelleri).

In realtà un boss riconosciuto, perno e abile manager degli investimenti e della strategia di riorganizzazione dopo la morte di Toto’ Riina. Sedici anni di carcere alle spalle per omicidio (una banale lite con un coetaneo per un braccialetto), ma adesso era il tesoriere, lo stratega finanziario della mafia, tra immobili e attività commerciali con la complicità di prestanome.

Le fiamme gialle, coordinate dalla Dda, hanno eseguito anche numerose perquisizioni e ingenti sequestri di societa’ e immobili per svariati milioni di euro.

Corona gestisce un’avviata tabaccheria in via Sampolo, intestata alla moglie; di recente, ha aperto anche un’altra attività in centro. Di recente, il suo nome ha fatto capolino un’altra volta in un processo di mafia che riguardava i boss dell’Acquasanta. «Mio fratello», lo chiamava il capomafia Gregorio Palazzotto, e neanche lui sospettava di essere intercettato in carcere. A tutte le necessità dei familiari di Palazzotto pensava Corona.

Il nucleo di Polizia valutaria della Guardia di finanza sta inoltre eseguendo decine di perquisizioni e sequestri di società e immobili per diversi milioni di euro.

L’indagine è stata coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvatore De Luca e dai pm Roberto Tartaglia, Amelia Luise, Annamaria Picozzi e Siro De Flammineis.