Apertura

Blitz “Galassia”, scommesse on-line illegali, il gip: “Schembri non ha favorito la mafia”

“Era a capo di una organizzazione criminale ma non ha favorito la mafia”. E’ questa la motivazione con la quale il gip del Tribunale di Agrigento, Alessnadra Vella, ha disposto la scarcerazione, e i domiciliari, per Davide Schembri, 44 anni, di Agrigento, ex responsabile dell’agenzia Goldbet, (indagato anche in altro procedimento) coinvolto nella maxi inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria che ipotizza un giro di scommesse on line clandestine in tutta Italia, che venivano alimentate attraverso piattaforme virtuali con sede all’estero, con la regia della ‘Ndrangheta.

Il Gip del Tribunale di Agrigento Alessandra Vella, chiamata ad intervenire per rogatoria,  ha disposto gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico convalidando il fermo emesso dalla Dda di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta “Galassia”. Per il gip Schembri, dunque, si è occupato di scommesse on line illegali ma non c’enra nulla con la ‘ndrangheta.

L’accusa, invece, contesta a Schembri i rapporti con Danilo Iannì, 26 anni, ritenuto socio in affari col pentito siracusano Fabio Lanzafame.

Gli atti sono stati già inviati all’Autorità giudiziaria di Reggio Calabria.

Schembri, per gli investigatori, è figura centrale dell’inchiesta ritenuto uno dei capi dell’associazione a delinquere (ma il Gip non ha convalidato tale assunto) secondo solo ad un paio di figure della ndrangheta e a strettissimo contatto oltre che con Iannì anche con Lanzafame che pentendosi ha svelato il meccanismo criminale ruotante attorno alle scommesse illegali.