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Decreto Sicurezza, bagarre Salvini-Orlando: Firetto “Dialogo con Viminale”, Carmina: “Orlando pericoloso”

E’ scoppiato il caso legato alla decisione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando di non applicare il decreto sicurezza e, in particolare modo, contro le nuove norme sui richiedenti asilo. Duro il botta e risposta tra il primo cittadino di Palermo ed il ministro dell’interno Matteo Salvini che conferma la linea dura: “E’ finita la pacchia. Io non mollo, non retrocedo”. Al fianco del ministro dell’Interno, che incassa il sostegno dell’alleato Luigi Di Maio, si schierano in massa gli amministratori leghisti: “si mette ordine dove prima regnava il caos”. 

Dopo aver sospeso l’applicazione delle misure contenute nel decreto Sicurezza, convertito in legge a fine 2018, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando garantisce di voler proseguire la ‘battaglia’, spiegando di puntare sull’intervento dei giudici della Consulta. “Non arretro, non c’e’ motivo di arretrare, io ho assunto una posizione che non e’ ne’ di protesta, ne’ di disubbidienza, ne’ di obiezione di coscienza”. quindi, “il provvedimento potra’ essere sottoposto all’esame di una autorita’ giudiziaria e, attraverso questa, della Corte Costituzionale. Cosa che io faro”

Dura la reazione dell’Anci alle parole del titolare del Viminale: “I sindaci sono quotidianamente nella trincea dei bisogni e sono tenuti a dare risposte che non possono essere inefficaci, a maggior ragione se si tratta di diritti civili e protezione sociale”, afferma Antonio Decaro.Per questo auspico che il ministro dell’Interno, contribuendo ad abbassare i toni della polemica, voglia convocarci per discutere delle modalita’ operative e dei necessari correttivi alla norma”, aggiunge il presidente dell’Anci.Se poi il ministro ritiene che il mestiere di sindaco sia una pacchia, come ha dichiarato anche in queste ore, siamo pronti a restituirgli, insieme alla fascia tricolore, tutti i problemi che quotidianamente siamo chiamati ad affrontare”.

Agrigento. ”Sono certo che esistono le soluzioni per affrontare un Decreto che si pone come violazione sostanziale dei diritti costituzionali. Agrigento e’ citta’ della Cultura che accoglie, e citta’ dell’accoglienza della Cultura lo e’ da 2600 anni. Si apra un dialogo con il Viminale per una soluzione rispettosa dei diritti fondamentali sanciti dalla carta costituzionale“. Cosi’ il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, a proposito del Decreto Sicurezza.

Porto Empedocle. “Il sindaco e’ un ufficiale di governo, non e’ un capopopolo che decide quali leggi applicare e quali no. In questo modo si crea un precedente pericoloso per la democrazia”. Lo ha detto il sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina, del Movimento cinque stelle, a proposito della decisione del collega di Palermo. “Non credo si possa decidere quali leggi piacciono e quali no, a me – aggiunge Ida Carmina – molte leggi non sono piaciute, soprattutto quelle del governo Renzi. Non mi sarei mai permessa di disapplicarle perche’ ritengo che un sindaco debba sempre seguire la strada della legalita’”. Carmina aggiunge: “Ognuno e’ libero di pensarla come ritiene, se non si condivide una legge la si puo’ criticare oppure si possono attivare strumenti interpretativi o, addirittura, di verifica della conformita’ alla Costituzione. Quello che un sindaco non puo’ fare e’ decidere di non applicare una legge dello Stato”. Il sindaco di Porto Empedocle, nel merito della norma, aggiunge: “Non mi pare, peraltro, che siamo in presenza di una norma che viola i diritti fondamentali dell’uomo. La residenza, ad esempio, in alcuni casi viene negata anche ai cittadini italiani. Se fosse stata palesemente incostituzionale e contraria ai diritti di umanita’ – conclude – il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che e’ persona certamente attenta e di altissimo profilo istituzionale, non l’avrebbe promulgata”.

Sit in domani a Palermo. ”Il Pd Sicilia sara’ sempre piu’ un partito di strada. Faremo le nostre battaglie nelle istituzioni, ma staremo nelle piazze, vicino ai cittadini e ai loro bisogni, contro il governo pentaleghista, razzista e populista. Domani noi ci saremo, saremo in piazza con tutti i cittadini che hanno organizzato spontaneamente un sit-in in Piazza Pretoria alle ore 11 per protestare contro il decreto Salvini”. Cosi’ su Facebook il segretario regionale del Pd Sicilia, Davide Faraone che aderisce al sit-in spontaneo organizzato dai cittadini davanti a Palazzo delle Aquile contro il decreto Salvini e “chiama il popolo dem alla mobilitazione”.