Apertura

Il ragionier Mario Rizzo detto “bacchetta” vuota il sacco ed accusa malavitosi e insospettabili: tremano in tanti. E rivela: armi e droga arrivano dal Belgio con gli autobus di linea

L’episodio del ferimento di Saverio Sacco è solo una parte infinitesimale, e forse anche priva di pregio rispetto alle altre cose che dice.
Potrebbe essere la piccola parte di un racconto criminale che abbraccia temi di grande spessore come il traffico internazionale di droga compiuto in cinque sei nazioni europee, il traffico d’armi, le truffe internazionali di valuta, gli omicidi sull’asse Liegi – Favara e più argomenti diretti a Cosa nostra favarese.
Le dichiarazioni di Mario Rizzo, detto “bacchetta”, diploma in ragioneria, certamente di intelligenza spiccata e che mastica un buon italiano nuovo pentito (in verità ancora dichiarante come vuole la legge perchè non ha ultimato il percorso dei 180 giorni nel corso dei quali deve dire tutto per poi valutarne la credibilità) favarese senza una grande storia mafiosa alle spalle ma di sicuro spessore quale delinquente abituale gravitante nel bel mezzo di più organizzazioni a delinquere, aprono scenari inaspettati che nemmeno i pubblici ministeri della Dda e della Procura di Agrigento ovvero gli investigatori della Squadra mobile diretti da Giovanni Minardi avevano minimamente intuito.

E racconta un sacco di cose, alcune inaspettate. Come ad esempio il fatto che droga ed armi arrivavano a Favara con gli autobus di linea e con la compiacenza di un autista di cui Rizzo fa anche il nomee

 

LEGGI GLI AMPI ARTICOLI SUL SETTIMANALE CON RIVELAZIONI INEDITE. ACQUISTA GRANDANGOLO A SOLO 1 EURO, E’ FACILE E VELOCE.